Torna a crescere la fiducia delle imprese
Nel mese di settembre l’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese manifatturiere sale a 93,4 da 96,6 registrato nel mese precedente. Migliorano i saldi dei giudizi sugli ordini e sulle attese di produzione (da -32 a -28 e da -1 a 3, rispettivamente), mentre risulta in flessione quello sulle scorte di magazzino (da 0 a -1).
L’indice del clima di fiducia sale da 92,8 a 96,0 per i beni di consumo, da 94,2 a 98,0 per i beni intermedi e da 91,7 a 94,8 per i beni strumentali. I giudizi sugli ordini migliorano in tutti i principali raggruppamenti di industrie; il saldo dei giudizi sulle scorte di prodotti finiti si presenta in diminuzione nei beni di consumo e in quelli intermedi, in aumento in quelli strumentali. Le attese sulla produzione migliorano nei beni intermedi ed in quelli strumentali, sono stabili invece nei beni di consumo.
L’indice del clima di fiducia del settore manifatturiero sale nel Nord-ovest da 96,2 a 102,8, nel Nord-est da 93,3 a 94,4, nel Centro da 93,7 a 93,8 e nel Mezzogiorno da 85,8 a 87,6. I giudizi sugli ordini migliorano in tutte le ripartizione territoriali, ad eccezione del Centro; quelli sulle scorte di magazzino presentano saldi in aumento nel Nord-est, in diminuzione nel Nord-ovest e nel Centro, stabili nel Mezzogiorno. Le attese di produzione migliorano nel Nord-ovest, nel Nord-est e nel Mezzogiorno, peggiorano leggermente nel Centro.
Secondo le consuete domande trimestrali rivolte alle imprese manifatturiere che svolgono attività d’esportazione, nel terzo trimestre dell’anno peggiorano i giudizi, ma migliorano le attese sul fatturato. Sale da 6 a 8 il saldo destagionalizzato relativo al rapporto fra prezzi all’export e interni.
Scende leggermente dal 32% al 31% la quota delle imprese interpellate che lamenta la presenza di significativi ostacoli all’attività di esportazione: tra questi, diminuiscono quelli legati ai costi e ai finanziamenti, ma aumentano quelli legati alla burocrazia ed altri motivi. Tra le destinazioni delle esportazioni rimane stabile l’incidenza dei paesi Ue; la Germania, la Francia e la Cina continuano ad essere considerate fra i maggiori concorrenti internazionali.
A settembre l’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione sale a 78,6 da 76,4 di agosto; i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione e le attese sull’occupazione migliorano (i saldi aumentano da -52 a -49 e da -18 a -16, rispettivamente).
L’indice del clima di fiducia sale da 61,0 a 66,3 nella costruzione di edifici e da 92,0 a 101,8 nei lavori di costruzione specializzati, ma scende da 93,8 a 69,9 nell’ingegneria civile. I giudizi sugli ordini migliorano nella costruzione di edifici (da -61 a -57) e nei lavori di costruzione specializzati (da -49 a -38) mentre peggiorano nell’ingegneria civile (da -18 a -36); le attese sull’occupazione migliorano nella costruzione di edifici (da -27 a -21) e nei lavori di costruzione specializzati (da -13 a -9) mentre peggiorano nell’ingegneria civile (da 3 a -27).
L’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese dei servizi cresce a settembre a 80,8 da 79,8 di agosto. Al peggioramento dei giudizi sul livello degli ordini (da -19 a -25 il saldo) si contrappone il miglioramento delle relative attese (da -13 a -6). Progredisce anche il saldo circa le attese sull’andamento dell’economia in generale (da -38 a -36). Peggiora il saldo dei giudizi sull’occupazione (da -12 a -14) ed in recupero emerge quello relativo alle aspettative sulla dinamica dei prezzi (da -15 a -12).
Riguardo le attività settoriali, gli indici del clima di fiducia assumono andamenti diversi: l’indice sale nei servizi turistici (da 69,0 a 75,8), ma si contrae nei trasporti e magazzinaggio (da 80,9 a 79,4) e nell’informazione e comunicazione (da 82,8 a 81,4); pressoché stabile appare nei servizi alle imprese ed altri servizi (da 80,3 a 80,2). Il peggioramento dei giudizi sugli ordini è diffuso a tutti i settori, eccetto che nei servizi turistici (da -38 a -26 il saldo), mentre le relative attese migliorano ovunque.
Quanto alle attese sull’andamento dell’economia in generale, il saldo peggiora in tutti i settori di attività, tranne che nei servizi alle imprese ed altri servizi (da -37 a -34).
Infine, circa la ripartizione territoriale, il clima di fiducia aumenta nel Nord-est (da 73,1 a 75,5), al Centro (da 74,9 a 77,7) e, più marcatamente, nel Mezzogiorno (da 76,6 a 90,3); cala, invece, nel Nord-ovest (da 85,5 a 82,0).
Nel commercio al dettaglio l’indicatore di fiducia sale da 86,6 (in agosto) a 91,1. Migliorano fortemente i giudizi sulle vendite correnti ed in recupero emergono le attese su quelle future; in decumulo si confermano, infine, le scorte di magazzino (da -43 a -34, da -9 a -6 e da -2 a -3 i rispettivi saldi). Disaggregando i dati per tipologia distributiva, l’indicatore di fiducia aumenta da 81,2 a 90,3 nella grande distribuzione e da 93,2 a 94,9 in quella tradizionale. Nella prima, in particolare, emergono in forte recupero sia i giudizi che le attese sulle vendite con i saldi delle variabili che passano, rispettivamente, da -45 a -28 e da -8 a 7. Nella seconda, si confermano in recupero i giudizi sulle vendite correnti (da -43 a -39 il saldo), ma in lieve peggioramento emergono le attese su quelle future (da -14 a -15). Quanto, infine, alle scorte di magazzino, il saldo varia da -8 a -5 nella grande distribuzione e da -3 a -6 in quella tradizionale.
(fonte: Istat)