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Cala la fiducia delle imprese a ottobre

lavoro_impreseA ottobre 2013 l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator), espresso in base 2005=100, scende a 79,3 da 82,8 di settembre. L’andamento dell’indice complessivo rispecchia il peggioramento della fiducia delle imprese del commercio al dettaglio e dei servizi di mercato; risulta invece in aumento la fiducia delle imprese manifatturiere e di costruzione.
Nel mese di ottobre l’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese manifatturiere sale a 97,3 da 96,8 registrato nel mese precedente. I giudizi sugli ordini migliorano, mentre le attese di produzione risultano stabili. Il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino passa da -1 a -2. L’indice del clima di fiducia sale da 96,2 a 97,1 nei beni di consumo, da 98,2 a 99,0 nei beni intermedi e da 94,8 a 95,0 nei beni strumentali. I giudizi sugli ordini migliorano nei beni intermedi, sono stabili in quelli di consumo e nei beni strumentali. I giudizi sulle scorte di prodotti finiti presentano saldi in leggera risalita nei beni di consumo e in quelli intermedi, in diminuzione nei beni strumentali. Le attese sulla produzione migliorano nei beni di consumo, sono stabili in quelli intermedi e peggiorano nei beni strumentali. L’indice del clima di fiducia del settore manifatturiero scende nel Nord-ovest da 102,8 a 101,9, mentre sale nel Nord-est da 94,6 a 96,3, nel Centro da 93,8 a 94,6 e nel Mezzogiorno da 87,9 a 90,4. I giudizi sugli ordini migliorano in tutte le ripartizioni territoriali, ad eccezione del Centro; quelli sulle scorte di magazzino sono in leggera risalita nel Nord-ovest e nel Centro, in diminuzione nel Nord-est e nel Mezzogiorno. Le attese di produzione peggiorano nel Nord-ovest, migliorano nel Centro e nel Mezzogiorno, sono stabili nel Nord-est. Secondo le consuete domande trimestrali sulla capacità produttiva, il grado di utilizzo degli impianti sale da 71,6 del secondo trimestre a 73,0 del terzo trimestre del 2013. Scende dal 42% al 36% la quota di operatori che segnala la presenza di ostacoli all’attività produttiva; in particolare diminuisce in misura consistente la quota di imprese che segnala vincoli legati all’insufficienza della domanda.
L’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione sale a 80,8 da 78,9 di settembre; migliorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (il saldo aumenta da -48 a -46) ma peggiorano le attese sull’occupazione (il saldo diminuisce da -16 a -19). L’indice del clima di fiducia sale da 66,3 a 73,8 nella costruzione di edifici e da 69,9 a 72,4 nell’ingegneria civile, ma scende da 101,8 a 94,6 nei lavori di costruzione specializzati. I giudizi sugli ordini migliorano nella costruzione di edifici (da -57 a -46) e nell’ingegneria civile (da -36 a -35) mentre peggiorano nei lavori di costruzione specializzati (da -38 a -40); le attese sull’occupazione migliorano nella costruzione di edifici (da -21 a -19) e nell’ingegneria civile (da -27 a -22) mentre peggiorano nei lavori di costruzione specializzati (da -9 a -18).
Nel mese di ottobre, l’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese dei servizi scende a 74,7 da 79,9 di settembre. Peggiorano i giudizi (da -26 a -31) e le attese (da -8 a -18) sugli ordini, mentre resta stabile il saldo delle attese sull’andamento dell’economia in generale (-37). In recupero emergono, infine, il saldo dei giudizi sull’occupazione (da -14 a -9) e quello delle aspettative sulla dinamica dei prezzi di vendita (da -11 a -10).
Gli indici settoriali del clima di fiducia scendono in tutti i comparti di attività, passando da 79,8 a 77,5 nei trasporti e magazzinaggio, da 76,3 a 66,5 nei servizi turistici, da 87,0 a 75,0 nell’informazione e comunicazione e da 81,4 a 72,8 nei servizi alle imprese ed altri servizi. Peggiorano diffusamente i giudizi e le attese sugli ordini ed in peggioramento emergono anche le attese sull’andamento dell’economia in generale il cui saldo appare in recupero solo nel settore dei trasporti e magazzinaggio (da -47 a -34).
Guardando alle ripartizioni territoriali, il clima di fiducia diminuisce ovunque. L’indice passa da 84,2 a 72,4 nel Nord-ovest, da 75,4 a 69,3 nel Nord-est, da 76,0 a 75,8 nel Centro e da 90 a 81,2 nel Mezzogiorno.
Nel terzo trimestre 2013, la quota di imprese che percepisce l’esistenza di ostacoli all’attività produttiva scende dal 66% al 61%. In particolare, i motivi di impedimento sono per lo più spiegati dall’insufficienza della domanda (dal 73% al 61%) e dall’esistenza di “altri motivi” (dal 25% al 47% dei casi).
Nel commercio al dettaglio l’indicatore di fiducia scende da 91,8 (in settembre) a 89,0. Recupera lievemente il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (da -33 a -32), ma in forte calo risulta quello relativo alle attese sulle vendite future (da -7 a -16); stabile sui valori dello scorso mese si conferma, infine, il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino (-5). Disaggregando i dati per tipologia distributiva, l’indicatore di fiducia scende da 88,6 a 87,7 nella grande distribuzione e da 94,4 a 90,6 in quella tradizionale. Nella prima, in particolare, risulta in recupero il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (da -29 a -21), ma in calo quello relativo alle attese sulle vendite future (da 3 a -10). Nella seconda, peggiora sia il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (da -40 a -43) che quello delle attese sulle vendite future (da -16 a -21). Infine per le scorte di magazzino, il saldo varia da -5 a -7 nella grande distribuzione e da -6 a -4 in quella tradizionale.

(fonte: Istat)

 

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