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Quanto si spende in ricerca e sviluppo

università_ricercaQuasi venti miliardi di euro, per la precisione 19,8. A tanto ammonta la spesa per R&S intra-muros sostenuta nel corso del 2011 da imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni private non profit. Questo è quanto rileva l’Istat, che attraverso la diffusione di un comunicato spiega anche che “rispetto al 2010 la spesa aumenta in termini nominali (+0,9%) ma diminuisce in termini reali (-0,4%)”.
Una performance trainata dalle imprese, che sono “l’unico settore a mostrare una crescita della spesa per R&S” con un +2,3%. La spesa sostenuta dalle università ha invece fatto registrare “una variazione nulla”, mentre è diminuita quella delle istituzioni private non profit (-6,8%) e nelle istituzioni pubbliche (-1,3%).
E così aumenta il peso della spesa privata su quella totale, che “passa dal 57,5% al 58%”. Il motivo? “L’aumento della spesa delle imprese private e il parallelo calo di quella registrata nelle istituzioni pubbliche”. Territorialmente e rispetto a quanto rilevato nel corso del 2010, “la spesa per R&S intra-muros cresce del 2,3% nel Nord-ovest e dell’1,9% nel Nord-est, risulta in flessione nel Centro (-1,4%) e registra una variazione nulla nel Mezzogiorno”. Diminuisce “lievemente” anche l’incidenza percentuale della spesa per R&S sul Prodotto interno lordo nel 2011, “passando dall’1,26% del 2010 all’1,25%”.
Nell’analizzare la composizione del personale impegnato in attività di ricerca (espresso in termini di unità equivalenti a tempo pieno) e che risulta pari a 228.094 unità (in aumento dell’1,1% rispetto al 2010), emerge però un paradosso: il personale R&S è infatti aumentato laddove – secondo le stime dell’Istat – è diminuita la spesa dedicata al settore R&S. Rispetto al 2010, nelle istituzioni pubbliche si è registrato un incremento del 4,3%, nelle università del +2% e nelle imprese solo del 0,2%. Si è ridotto invece, il numero del personale nelle istituzioni private non profit (-11,1%).
Nel 2011 il numero dei ricercatori (espresso in termini di unità equivalenti a tempo pieno) è pari a 106.151 unità con un incremento del 2,6% sul 2010. L’aumento è più elevato nelle istituzioni pubbliche (+7,3%) e nelle imprese (+3,9%). In lieve aumento i ricercatori nelle università (+0,8%), mentre nelle istituzioni private non profit si registra un calo
(-10,2%). I dati di previsione, per il 2012, indicano un aumento contenuto della spesa per R&S a valori correnti (+0,1% rispetto al 2011), sintesi di incrementi nelle istituzioni pubbliche (+2,6%) e nell’università (+0,1%) e diminuzioni nelle istituzioni non profit (-6,3%) e nelle imprese (-0,1%). Per la spesa per R&S in termini reali è previsto un calo dell’1,5%.
Per il 2013 è attesa una diminuzione della spesa del 2,1% nelle istituzioni pubbliche e dello 0,7% nelle imprese. Un piccolo inciso: “per l’anno – precisa l’Istat – non sono disponibili i dati di previsione per l’università”.
In diminuzione gli stanziamenti per la R&S delle Amministrazioni Centrali e delle Regioni e Province autonome (previsioni iniziali di spesa) “pari a 8,8 miliardi di euro per il 2012, in calo rispetto al 2011 (9,2 miliardi di euro)”.

 

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