La crisi del turismo natalizio
Se il 2012 è stato considerato l’annus horribilis per il settore turismo, e in particolare quello legato alle vacanze di Natale e al Capodanno, il 2013 continua a non promettere nulla di buono. Tanto che un sondaggio condotto da Assoviaggi Confesercenti ha rilevato che, rispetto allo scorso anno, le prenotazioni presso le agenzie e i tour operator associati sono scese del 33%.
Una tendenza che si riflette anche sulla disponibilità media di spesa dei viaggiatori, un parametro che nel 2013 è sceso del 20% rispetto al 2012.
Per un viaggio entro i confini europei il budget si aggira entro i 600 ed i 1500 euro, mentre per i viaggi di lungo raggio la fascia di spesa è compresa tra i duemila ed i tremila euro. Le permanenze ovviamente variano a seconda della destinazione: per l’Europa si parla di tre/quattro giorni al di fori del vecchio continente si va dai nove ai 15 giorni.
La mete più gettonate sono le capitali europee ma tengono bene anche le crociere e le località caraibiche, sopratutto santo Domingo e Messico. Tolto il Mar Rosso dalle mete sconsigliate (per via dei disordini in Egitto) si aspetta una leggera ripresa di località come Marsa Alam, Hurghada e Sharm el Sheikh.
I viaggiatori invece con più disponibilità economiche optano invece per mete come la Thailandia, Zanzibar, il Sud America o l’estremo Oriente.
Cresce il numero di quanto scelgono di viaggiare in bus, in quanto si tratta di un mezzo notoriamente più economico rispetto ai treni.
Per Amalio Guerra, presidente di Assoviaggi, se da un lato è vero che “sul settore delle agenzie incide certamente anche il fai da te online, è altrettanto innegabile che l’instabilità politica, la recessione economica, la crisi e l’insicurezza dell’area del Mediterraneo abbiano rallentato e frenato la spesa degli italiani e del mondo verso il settore del turismo: molti hanno deciso di non viaggiare o fare brevi viaggi, comunque presso amici e parenti, per non spendere. La preoccupazione, non più virtuale ma reale, è che si arrivi ad un collasso dell’intero comparto, con la conseguente perdita di posti di lavoro e del canale del turismo di agenzia, che offre garanzie ed assicurazioni a sostegno del viaggiatore, professionalità e competenza nel trip planning, l’organizzazione del viaggio. Dobbiamo sostenere le imprese affinché non chiudano”.