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Il bilancio positivo del settore dei servizi

di Giampiero Francesca

magazzinoDisoccupazione, PIL, consumi. Siamo orami così assuefatti alla diffusione di dati negativi sullo stato di salute della nostra economia da non vedere i pochi segnali di ripresa incoraggianti. Ne é un esempio la pubblicazione, passata in sordina, degli indici di fatturato dei servizi per i settori delle attività professionali, scientifiche e tecniche, di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese da parte dell’ISTAT. Dopo due anni di trend negativo e un quarto trimestre del 2013 disastroso, l’indice generale del fatturato dei servizi (variazione nel tempo delle vendite delle imprese di servizi, espresse a prezzi correnti) è tornato a crescere, nei primi tre mesi del 2014, dello 0,2%.
Un piccolo miglioramento che può però rappresentare un importante passo avanti in quanto, tradizionalmente, anticipatore di più generali tendenze al rialto. Per comprendere meglio la portata dei dati è però necessario addentrarsi più dettagliatamente nelle singole voci pubblicate dall’ISTAT. Non tutte le componenti dell’aggregato risultano infatti godere della stessa situazione di ripresa. Il primato del miglior incremento spetta al settore dei trasporti e del magazzinaggio, con un notevole +2,2% su base annua. In particolare questo comparto appare trainato dalla crescita del trasporto terrestre (+3,4%) e dall’aumento, in parte conseguente, delle attività di supporto ai trasporti (+2,9%). Non stupisce invece il calo continuo ed inarrestabile dei servizi postali e attività di corriere (-6,2% su base annua, -2,1% I-IV trimestre 2012/I-IV trimestre 2013); un ramo che, a causa della costante evoluzione tecnologica, necessita di una strutturale e profonda ristrutturazione. Nel complesso però l’andamento positivo dei servizi di trasporto non può che indicare un barlume di speranza per una più generalizzata ripresa della nostra economia. Economia cui giova anche il dato positivo del fatturato sui servizi di alloggio e ristorazione, salito, nel primo trimestre 2014 di un +1,1%.
Entrambe le componenti di questo segmento, ospitalità e ristorazione, dopo un anno chiuso in negativo (rispettivamente -1,1% e -3% I-IV trimestre 2012/I-IV trimestre 2013), fanno registrare, in questi primi tre mesi del nuovo anno, un incremento pari ad un +0,9% e +1,3%. Un inversione di tendenza che accomuna questo settore con un’altra, importante, voce del più generico fatturato dei servizi; commercio all’ingrosso, commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli. Dopo un 2012 disastroso (con picchi negativi superiori al -8%) e un 2013 con rilevazioni perennemente sotto lo zero, anche questo settore, nel primo trimestre 2014, ha ottenuto un rialzo dello 0,8%. Questa particolare attività economica, oltre ad essere molto complessa nella sua strutturazione statistica, rappresenta un elemento importante per una più generale analisi del medio-lungo periodo. La macrocategoria commercio all’ingrosso comprende infatti molte voci che vanno dalle materie prime agricole alle apparecchiature ITC, dai prodotti alimentari ai macchinari. E’ importante rilevare, anche in questo caso, come, a fronte di un 2013 con passivi per tutte le sottocategorie, i primi tre mesi del 2014 hanno segnato una quasi totale inversione di tendenza. Se si escludono il commercio di prodotti alimentari, bevande e tabacco (sorprendentemete passati da un +0,5% I-IV trimestre 2012/I-IV trimestre 2013 ad un -1,6%), tutte le altre voci fanno rilevare variazione in attivo (il commercio all’ingrosso non specializzato +3,1%; gli intermediari del commercio +1,8%; il commercio di altri macchinari, attrezzature e forniture +1,3%; il commercio di apparecchiature ICT +1,0%; il commercio di beni di consumo finale +0,9%; il commercio di materie prime agricole e animali vivi +0,5%; il commercio all’ingrosso specializzato di altri prodotti +0,1%). Fra i settori che invece mantengono un andamento negativo molto interessante è il caso delle attività di noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (-0.7% su base annua).
Analizzando, infatti, le varie voci che compongo questa macrocategoria l’indice del fatturato segna una variazione positiva per l’attività di ricerca, selezione, fornitura di personale (+6,3%, confermando le buone prestazioni del I-IV trimestre 2012/I-IV trimestre 2013 attestatosi ad un +4,4%). In concreto infatti questo valore è tradizionalmente anticipatore di una più generale crescita. Le aziende aumentano la spesa relativa alla selezione del personale proprio in vista di una migliore congiuntura che garantirebbe loro sviluppo e occupazione. Più marcate appaiono le flessioni delle ultime due voci relative alle attività professionali, scientifiche e tecniche (-1,4%) e ai servizi di informazione e comunicazione (-3,8%). Nel complesso generale della prima delle due categorie pesano, in particolare, la pubblicità e ricerche di mercato (-6,9%), le attività legali e contabilità e dalle attività di consulenza gestionale (entrambe -1,9%). Ancor più negativo è il quadro delle telecomunicazioni. Che il settore dell’editoria attraversasse un periodo di forte flessione non è certamente una novità (-5,9% I-IV trimestre 2012/I-IV trimestre 2013), e non sorprende dunque il -1,5% di questo primo trimestre, ma che i settori di maggior impatto tecnologico soffrano era tutt’altro che pronosticabile. Le telecomunicazioni in senso stretto è infatti quello che, più di tutti, sembra subire l’onda lunga della crisi. Dopo un 2013 nero (-9,4%) anche i primi mesi del 2014 confermano un andamento molto negativo (-8,9%). A differenza di altri indicatori presenti nell’analisi del fatturato dei servizi queste ultime voci sono meno rappresentative dello stato generale del nostro paese e dovrebbero, in linea teorica, incidere meno sulle prospettive future della nostra economia.

 

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