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La spesa dei turisti italiani all’estero

di Mirko Spadoni

tour_eiffelLa rilevazione è dell’Osservatorio della Banca d’Italia: seppure in lieve calo, il saldo della bilancia dei pagamenti turistica è ancora in positivo. Una volta arrivati nel nostro Paese, infatti, i turisti stranieri continuano a spendere più degli italiani che decidono di trascorrere le proprie vacanze all’estero.
Tuttavia, pur garantendo da sempre un attivo nella bilancia dei pagamenti, il turismo non ha contribuito come avrebbe potuto alla crescita del Prodotto interno lordo italiano. Le cause, spiegava sempre Bankitalia in un recente studio sul turismo internazionale (1997-2012), sono da imputare nel decremento della spesa da parte dei turisti stranieri e in un’effettiva tenuta di quella degli italiani all’estero.
Eppure, nonostante un calo costante della spesa degli stranieri in Italia pari in termini reali allo 0,9% all’anno, una volta giunti a destinazione, i turisti provenienti dall’estero spendono qualcosina di più rispetto agli italiani: prendendo in considerazione soltanto chi decide di pernottare, osserva la Banca d’Italia, la spesa pro capite giornaliera degli stranieri nel corso del 2014 è stata pari a 101 euro (+3,2% su base annua) contro i 75 euro al giorno dei nostri connazionali (+2,3% rispetto al 2013).
Pertanto da gennaio a dicembre l’avanzo è stato di 12.715 milioni di euro, in lieve diminuzione rispetto ai 12.755 milioni del 2013. La differenza, spiegano da via Nazionale, è dovuta al tasso di crescita delle spese dei viaggiatori stranieri nel nostro Paese. Quest’ultime sono aumentate del 3,3% (34.154 milioni di euro) contro quelle dei viaggiatori italiani all’estero (21.439 milioni), cresciute del 5,6%.
Complessivamente, nonostante il ritmo di crescita delle spese giornaliere sia stato pressoché simile, le spese degli italiani sono aumentate di più rispetto a quelle dei turisti stranieri. Come è stato possibile tutto ciò? La durata media del viaggio è risultata determinante, precisa Bankitalia. In media, infatti, i turisti stranieri hanno trascorso 6,6 giorni in Italia (-1,3% su base annua) contro i 9,7 giorni degli italiani all’estero (+0,5%).
Lo scorso anno il numero dei turisti italiani all’estero è tornato ai livelli del 2010. Ma come dovrebbero andare le cose durante il 2015? Il numero dei turisti extra Ue dovrebbe, almeno potenzialmente, crescere nel corso dei prossimi mesi. Per l’agenzia di rating Moody’s, infatti, l’industria automobilistica, quella chimica e il settore turistico beneficeranno del deprezzamento dell’euro dovuto al quantitative easing, il piano della Banca centrale europea che immetterà nel sistema una consistente dose di liquidità (1.140 miliardi di euro fino al settembre del 2016).
Ad approfittarne potrebbero essere soprattutto i cittadini statunitensi, per i quali l’Europa è da sempre una delle mete preferite. Stando a quanto riferito dallo Us National Travel & Tourism Office, il Vecchio Continente è stato scelto come destinazione dagli americani nel 35% dei casi. Seppure datato, in quanto relativo al 2013, il dato dovrebbe crescere nei prossimi mesi. Del resto – complice il deprezzamento dell’euro, per l’appunto – viaggiare dagli Stati Uniti verso l’Europa sarà decisamente più conveniente rispetto al passato recente.
L’Italia potrebbe quindi accogliere un numero maggiore di turisti provenienti dagli States che, sempre secondo i dati della Banca d’Italia, sono tra quelli che si sono dimostrati maggiormente disposti a spendere: durante le loro vacanze nel nostro Paese, i turisti statunitensi hanno sborsato oltre quattro miliardi di euro. Meglio di loro hanno fatto i tedeschi, con oltre 5,1 miliardi.

(articolo pubblicato l’11 marzo 2015 su Tgcom24)

 

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