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Nel 2014 acquisti online per 15 milioni di italiani

Secondo i dati della Commissione Ue lo scorso anno il 35% degli italiani che hanno usato internet, ha acquistato prodotti o servizi online contro il 63% della media europea

ecommerceL’Unione europea teme che alcune imprese adottino di proposito misure che limitano le vendite di prodotti e servizi online. Un indizio, spiega la Commissione Ue che ha aperto un’indagine a tal proposito, c’è: l’aumento delle vendite online è accompagnato da un incremento meno consistente delle vendite trans-frontaliere.
Un risultato, quest’ultimo, dovuto in parte anche alla presenza di alcune norme che impediscono la vendita di beni e servizi online al di là dei confini nazionali. Regole che la Commissione europea intende cancellare così da abbattere gli ostacoli che intralciano il commercio elettronico nell’Ue, dove i clienti non mancano: secondo Bruxelles, durante il 2014 la metà circa dei consumatori europei ha effettuato acquisti online, ma soltanto il 15% si è rivolto a un venditore con sede in un altro Stato dell’Ue.
Nel suo piccolo, l’Italia non rappresenta un’eccezione. Per quanto in crescita costante (nel 2014, secondo il Politecnico di Milano, le vendite da siti italiani sono cresciute molto: circa 2 miliardi di euro su base annua), l’e-commerce rimane un appannaggio delle Dot Com – ovvero quelle società di servizi che sviluppano la maggior parte del proprio business attraverso un sito web ed Internet – prevalentemente straniere (Amazon, Booking, eBay, Expedia, Privalia…). A quest’ultime, infatti, è possibile ricondurre il 54% delle vendite complessive registrate durante il 2014 nel nostro Paese.
Nel 2014 sono stati 15 milioni gli italiani (il 43,5% degli utenti di internet) che hanno fatto acquisti sul web, stando agli ultimi dati del Censis. I motivi per cui si decide di rivolgersi ad negozio online sono diversi (per il 37% si risparmia rispetto a quelli tradizionali, ad esempio), ma gli italiani restano comunque diffidenti. Il motivo? Soltanto il 10% di chi ha effettuato acquisti via internet ha ammesso di fidarsi pienamente dei pagamenti online.
Timori che non hanno impedito ad alcuni di servirsi abitualmente di internet per acquistare ciò di cui hanno bisogno: secondo un’indagine realizzata da Netcomm, in collaborazione con la società di ricerca Human Highway e in partnership con l’azienda di vendite online Banzai, Postecom e Qvc, gli italiani, che hanno effettuato almeno una volta al mese acquisti (specialmente capi d’abbigliamento o viaggi) servendosi di internet, sono stati undici milioni nel 2014, con una spesa complessiva superiore rispetto a quella dell’anno precedente (+22%).
La metà dei quali, ricordiamo, si è rivolta ad aziende straniere. Ancora relativamente poche sono, infatti, quelle italiane che hanno deciso di utilizzare Internet per commercializzare i propri prodotti o servizi: stando ai più recenti dati della Commissione europea, relativi al 2014, in Italia soltanto il 5,1% delle piccole imprese ha deciso di ‘scommettere’ dell’e-commerce, che, ad oggi, genera appena il 4,8% del fatturato complessivo delle aziende italiane.
Eppure le prospettive di crescita dell’e-commerce sono tali da non lasciare nessuno indifferente, sostengono gli analisti di Netcomm: qualora proseguisse il trend di crescita registrato negli ultimi anni, nel 2020 le vendite online potrebbero valere complessivamente 50 miliardi di euro (il 7% dei consumi al dettaglio).

(articolo pubblicato il 27 marzo 2015 su TGCOM24)

 

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