“La libertà di informazione online è a rischio” | T-Mag | il magazine di Tecnè

“La libertà di informazione online è a rischio”

PARLA L'AVVOCATO GUIDO SCORZA
di Fabio Germani

L’evento di martedì, La Notte della Rete, ha ribadito ancora una volta l’importanza di internet quale alternativa all’informazione mainstream. Una caratteristica peculiare che però rischia di venire meno a causa della delibera che a breve – l’approvazione è prevista per mercoledì – l’Agcom si appresta a varare al fine di tutelare il diritto d’autore attraverso un sistema cavilloso prossimo alla censura sul web.

Tanti gli appelli rivolti al presidente dell’Autorità, Corrado Calabrò. La materia – sostengono le associazioni e gli esperti – è talmente complessa da meritare una riflessione approfondita prima di avallare una normativa ritenuta per lo più “liberticida”. Ma cosa c’è di sbagliato in questa delibera? “Con una battuta, probabilmente, potrei rispondere che è più facile individuare cosa vi sia di giusto: solo l’affermazione di principio secondo la quale è sacrosanto proteggere il diritto d’autore”. A sostenerlo è l’avvocato Guido Scorza, professore di Diritto delle tecnologie in diverse università italiane. Intervistato sull’argomento da molti organi di informazione e impegnato a scrivere non pochi articoli, in queste ore il suo è un vero e proprio tour de force. Ma se c’è da parlare del pericolo che la Rete sta correndo, di certo non si tira indietro.
“La delibera che Agcom sta per adottare – spiega l’avvocato Scorza a T-Mag – rappresenta un caso di scuola di ciò che in un Ordinamento democratico non dovrebbe mai accadere. Un’Autorità amministrativa semi-indipendente si arroga il diritto di scrivere le regole, attuarle ed applicarle ovvero di esercitare, tutta da sola, i tre poteri che contraddistinguono ogni Ordinamento democratico: legislativo, esecutivo e giudiziario. Difficile, muovendo da queste premesse, condividere quanto sta accadendo nella sede dell’Autorità di Via Isonzo. Uno degli aspetti più preoccupanti della nuova disciplina che Agcom sembra intenzionata a varare è, certamente, rappresentato dall’idea secondo la quale l’Autorità vorrebbe riservarsi il diritto di rimuovere un contenuto pubblicato da un utente online senza neppure consentirgli di difendersi e far valere le proprie ragioni. Il contenuto sarebbe rimosso dallo spazio pubblico telematico all’esito di un procedimento al quale parteciperebbero, esclusivamente, il titolare dei diritti e il gestore del sito che ha ospitato il contenuto. Il rischio per la libertà di informazione online è evidente”.

Una “terza via” è possibile?

Le vie alternative sono probabilmente tante. Prima di adottare qualsivoglia nuova disciplina a tutela del diritto d’autore, tuttavia, occorre domandarsi se nell’attuale contesto globale abbia ancora senso dettare regole nazionali per la circolazione dei contenuti online e, soprattutto, verificare, attraverso studi indipendenti, quale sia la reale incidenza della pirateria audiovisiva sul sistema Paese nel suo complesso. Potremmo scoprire che il costo dell’antipirateria supera i benefici che si sarebbe in grado di garantire all’industria.

In un recente articolo sull’Espresso ha scritto che “stanno violentando, sotto i nostri occhi, il principio della separazione dei poteri, il diritto alla difesa e quello ad un giusto processo”. Perché l’Agcom dovrebbe esercitare un tale “potere”?

Il provvedimento che Agcom sta per riservarsi il diritto di adottare all’esito di un procedimento disciplinato dalle regole che essa stessa sta per scrivere è un provvedimento di contenuto identico a quello che già oggi può adottare, anche in via d’urgenza, l’autorità giudiziaria ordinaria. È evidente che se qualcuno ha avvertito l’esigenza di chiedere nuove regole suscettibili di legittimare un’autorità amministrativa a sostituirsi ai giudici è perché ambisce ad un procedimento più sommario e meno imparziale. Non c’è niente del “giusto processo” in questo scenario.

Non si tratta, in ogni caso, di un provvedimento anticostituzionale? E cosa prevede l’Unione europea in materia?

Leggiamo – ormai mancano davvero poche ore – cosa Agcom scriverà della delibera e poi saremo in grado di dire quante e quali norme e principi costituzionali e del diritto dell’Inione europea le nuove regole travolgono e violano. Che si tratti di un’iniziativa illegittima sembra, già oggi, evidente. Per conoscere la “misura dell’illegittimità” serve ancora un po’ di pazienza.

 

2 Commenti per ““La libertà di informazione online è a rischio””

  1. […] 20 giorni (prorogabili di ulteriori 15). Tuttavia – altra questione di non poca rilevanza come ha spiegato oggi a T-Mag l'avvocato Guido Scorza – la procedura dinanzi all'Agcom è da considerarsi alternativa e non […]

  2. […] abbiamo chiesto il parere dell’avvocato Guido Scorza, professore di Diritto delle tecnologie, interpellato già ai tempi della discussa delibera Agcom. Se il ddl passasse così come è stato presentato, […]

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