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Gli ostacoli dell’e-commerce

di Matteo Buttaroni

e-commerceLa carenza di accesso alla banda larga e la scarsa copertura per gli investimenti rappresentano talmente un freno per le imprese italiane che punterebbero sulla rete che solo il 4% di esse usufruiscono di una piattaforma per vendere online. Un ritardo che nell’era dell’e-commerce non dà la capacità al Made in Italy di aprirsi a quel miliardo di consumatori che fa in rete i propri acquisti.
Le vendite in tutto il mondo, secondo la E-commerce Fundation, si sono attestate a un valore di 1.840 miliardi di dollari, una cifra che raggiungerà i 2.100 miliardi a fine 2015 quando rappresenterà il 5% del totale delle vendite al dettaglio. Solo in Europa si stima che per il 2015 il valore delle vendite retail in rete si aggirerà intorno ai 470 miliardi di euro.
In termini di quote di vendite online sul totale delle vendite retail i risultati ottenuti in Italia sono ancora molto lontani dai principali competitor, ma la quota di vendite online sul totale delle vendite retail del Paese si attesta al 4%, in crescita dello 0,4% rispetto ad un anno prima.
A fine 2014 il valore delle vendite e-commerce in Italia a fine 2014 ha raggiunto i 13 miliardi, il 16% in più rispetto agli 11,3 miliardi del 2013. Dalle analisi dell’Osservatorio e-commerce di Osservatori.net si nota come, fatta eccezione per il 2009 sul 2008, nel 2008 sul 2007 e dal 2010 in poi, il valore delle vendite in rete in Italia sia cresciuto, di anno in anno di un valore uguale o superiore al 14%.
Per il 2015 ci si aspetta un’ulteriore crescita del 15% a oltre 15 miliardi di euro. Il valore degli acquisti mediante mobile salirà invece a 1,8 miliardi di euro, dai 610 milioni del 2013 mettendo a segno un +68% sul 2014, quando gli acquisti da dispositivi mobili registrarono una crescita del 78% sull’anno precedente.
Quello che ora bisogna fare è tentare di liberare le imprese italiane dalla morsa che impedisce loro di investire nel commercio in rete e far si che quel 4% di imprese impegnate nell’e-commerce aumenti avvicinandosi al 15% della media europea. Sì, perché mentre in Italia sono solo 30 mila le aziende che vendono in rete, la media dell’Unione è di 745 mila.

(articolo pubblicato il 22 aprile 2015 su Tgcom24)

 

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