Prestiti ancora in calo per le Pmi italiane | T-Mag | il magazine di Tecnè

Prestiti ancora in calo per le Pmi italiane

soldi-euroIl credito bancario rappresenta ancora la principale fonte di finanziamento per le piccole e medie imprese. Eppure ottenerlo, specialmente negli ultimi anni, non è stato semplice: la stretta creditizia (o credit crunch) ha ridotto la quantità di prestiti erogati dalle banche.
Secondo Confesercenti, tra dicembre 2014 e febbraio 2015, si è registrata una contrazione media dello stock dei crediti concessi alle imprese non finanziarie del 2,5% su base annua: siamo passati dai 924.453 milioni di euro dell’anno precedente ai 901.051 attuali. L’aumento (+7,6%) rilevato dall’ultimo outlook mensile dell’Associazione bancaria italiana (Abi) considera soltanto le erogazioni, osserva Confesercenti. La rilevazione non tiene conto né dei finanziamenti che non sono stati rinnovati né della restrizione a valere sui crediti in essere e, infine, sovrastima il valore dei flussi maggiori degli impieghi tra 1 e 5 anni. Quest’ultimi, pur essendo cresciuti del 6,9% nel corso dell’ultimo anno, pesano solo il 16,2% del totale.
Stando ai dati raccolti dall’Organizzazione per lo sviluppo economico, il nostro è uno dei sei Paesi dell’area Ocse in cui lo stock di prestiti concessi alle pmi nel 2013 è stato inferiore ai livelli del 2007. In Italia, inoltre, la stretta creditizia è risultata meno marcata per le grandi imprese. Quest’ultime hanno reagito al credit crunch ricorrendo a forme di finanziamento alternative come le obbligazioni, ad esempio. Mentre le piccole e medie imprese sono rimaste dipendenti dal credito bancario, con tutte le difficoltà del caso. Difficoltà evidenziate anche dalla Consob.
Nel suo ultimo Risk Outlook, pur riconoscendo un allentamento della stretta creditizia dovuto al Quantitative easing della Banca centrale europea, l’Authority di vigilanza ha sottolineato il calo dei prestiti alle imprese che, sebbene a tassi inferiori rispetto al passato, prosegue specialmente in Italia e Spagna. Dove le aziende, una volta ottenuto il prestito, devono affrontare costi maggiori rispetto alle concorrenti dei principali Paesi europei.
Nel rapporto si evidenzia, infatti, un divario crescente dei costi e delle condizioni di accesso al credito per le imprese non finanziarie nei diversi Paesi della zona euro. Seppure in calo nel corso dell’ultimo anno, ad esempio, il differenziale dei tassi d’interesse sui prestiti bancari fra paesi core (Germania e Francia) e periferici (Italia e Spagna) risulta elevato. Divario che appare più significativo nel caso delle pmi. Con conseguenze inevitabilmente negative per tutti quei Paesi in cui una quota consistente del tessuto produttivo è rappresentato proprio dalle piccole e medie imprese. Come l’Italia, per l’appunto.

(articolo pubblicato il 23 aprile 2015 su Tgcom24)

 

Scrivi una replica

News

Autonomia differenziata, lunedì l’approdo in Aula alla Camera

L’approdo in Aula del disegno di legge per l’attuazione dell’Autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario inaugura l’agenda dei lavori parlamentari della prossima settimana. Appuntamento…

26 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Sondaggio BCE, consumatori prevedono inflazione a 12 mesi al 3%

Secondo il sondaggio mensile della BCE, condotto su un campione di 19 mila consumatori, a marzo le aspettative per l’inflazione nei prossimi 12 mesi si…

26 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Tedros Adhanom Ghebreyesus: «I vaccini sono tra le invenzioni più potenti della storia»

«I vaccini sono tra le invenzioni più potenti della storia, che rendono prevenibili malattie un tempo temute». Lo ha detto il direttore generale dell’Oms, Tedros…

26 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Salute: secondo uno studio dell’Oms-Europa, il 57% dei quindicenni europei ha sperimentato l’alcol

In Europa, il 57% dei quindicenni ha bevuto alcol e uno su cinque ha usato di recente le e-cig. Lo denuncia l’ultimo rapporto curato dall’Organizzazione…

26 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »
Testata registrata presso il tribunale di Roma, autorizzazione n. 34/2012 del 13 febbraio 2012
Edito da Tecnè S.r.l - Partita Iva: 07029641003
Accedi | Disegnato da Tecnè Italia