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I consumi petroliferi in Italia

Torna a crescere la domanda di greggio nel primo trimestre del 2015

estrazione_petrolioComplice l’abbattimento dei prezzi del greggio, che ha favorito particolarmente i Paesi importatori come l’Italia, a marzo i consumi petroliferi del nostro Paese sono cresciuti mettendo a segno un +2,1% a quasi 4,9 milioni di tonnellate, dunque 99mila tonnellate in più rispetto a dodici prima. In crescita anche la domanda totale di carburanti.
Secondo l’Unione petrolifera la domanda di benzina e gasolio sarebbe aumentata di tre punti percentuali a 2,6 milioni di tonnellate (0,6 tonnellate di benzina e due tonnellate di gasolio). Se si guarda invece al dato riguardante l’intero trimestre si osserva un incremento più lieve, pari allo 0,2%, a 13,7 milioni di tonnellate: 31 mila tonnellate in più rispetto ai primi tre mesi del 2014.
Nello stesso periodo i carburanti hanno registrato un aumento dell’1,4%, a 7,3 milioni di tonnellate, risultato di un aumento della domanda di gasolio (+3%) e un calo di quella per la benzina (-3,2%).
Nel corso del 2014 i consumi petroliferi italiani registrarono un calo del 4,4%, tornando indietro di quasi cinquant’anni. Dai dati si poteva notare che mentre, nel corso dell’anno, saliva la domanda di gasolio, dell’1,8%, quella di benzina diminuiva della stessa percentuale.
Grazie al crollo delle quotazioni l’anno in corso potrebbe rivelarsi quello dell’inversione di una tendenza che va ormai avanti dal 2000. Mentre a inizio millennio il consumo di petrolio ammontava a 92 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, nel corso degli anni la domanda è andata sempre più indebolendosi, fino a toccare i 59 milioni di Tep (appunto Tonnellate equivalenti di petrolio, ovvero l’unità di misura utilizzata per quantificare la quantità di energia rilasciata dalla combustione di una tonnellata di greggio).
Ma l’indebolimento della domanda non ha interessato solo l’Italia: è stata la crisi economica globale, e in particolare dell’Eurozona, che ha causato un crollo della domanda di petrolio.
La produzione dei Paesi esportatori è però rimasta troppo elevata e questo ha portato al calo dei prezzi che, momentaneamente, consente all’Italia (che per il 93% del fabbisogno dipende dal petrolio importato dall’estero) di ridar slancio ai propri consumi petroliferi.

(articolo pubblicato il 14 maggio su Tgcom24)

 

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