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Le conferme del Fmi: L’Italia sta ripartendo

crisi_economicaLe conferme arrivano: il momento è positivo, si procede a passi lenti ma una ripartenza c’è e si vede. Secondo il Fondo monetario internazionale, che comunque parla di ripresa moderata, la risalita proseguirà nell’Eurozona nei prossimi mesi del 2015 e anche nel 2016.
Il contesto internazionale, tuttavia, frena la crescita mondiale a causa dell’ulteriore rallentamento nei mercati emergenti ma, turbolenze greche e cinesi a parte, l’economia dell’Eurozona gode di buona salute.
Cosa sta succedendo nello specifico? Che la Germania corre ora meno del solito, mentre Italia, Spagna e Irlanda hanno evidenziato nell’ultimo periodo un ritmo più sostenuto. In linea generale la risalita dell’area della moneta unica continua ad essere sostenuta “dai bassi prezzi del greggio, dall’allentamento monetario e dal deprezzamento dell’euro”.
Nel mese di agosto l’indice Pmi composito (Purchasing Managers Index, in questo caso manifatturiero e servizi) elaborato da Markit ha mostrato un nuovo rialzo rispetto al dato precedente: 54,3 punti contro i 53,9 punti di luglio (sopra i 50 punti l’indice sta a significare una fase espansiva, al di sotto di quella soglia si è invece in contrazione).
Guarda caso i paesi che hanno registrato le migliori performance sono, Irlanda, Spagna, Italia (e Germania, tutto sommato, a 55 punti da 54 del mese prima). Per l’Italia il lieve calo dell’indice manifatturiero rilevato nei giorni scorsi (a 53,8 punti dai 55,3 di luglio) è stato compensato dai buoni risultati dei servizi, che nel medesimo lasso di tempo hanno raggiunto quota 54,6 punti dai 52 del mese precedente. Dunque l’indice Pmi composito dell’Italia si attesta adesso a 55 punti da 53,5, il valore più alto da marzo 2011.
Osservando il trend nel nostro paese dei diversi settori di attività economica (escluse le costruzioni, che ancora non riescono a superare lo scoglio della crisi), miglioramenti in taluni casi di pochi decimali, emerge un quadro positivo, sebbene non definitivo. A luglio è tornata a crescere l’occupazione e gli ultimi dati hanno rilevato una graduale ripresa dei consumi. Non sarà molto, ma pur sempre un inizio.

 

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