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La lenta risalita del mercato del lavoro

lavoroLeggeri segnali di ripresa cominciano ad intravedersi anche nel mercato del lavoro. Occupazione, ore lavorate e produttività oraria hanno riportato lievi miglioramenti nel secondo trimestre del 2015 rispetto alo stesso periodo dello scorso anno. Il tasso di disoccupazione ha dato segnali meno incoraggianti nell’arco del periodo aprile-giugno, ma a luglio l’Istat ha rilevato una più rilevante variazione negativa.
Stando alle rilevazioni dell’Istituto di statistica, infatti, le ore lavorate di contabilità nazionale sono aumentate dello 0,2% rispetto al primo trimestre e dello 0,8% rispetto al medesimo periodo del 2014. In crescita congiunturale anche la produttività oraria che ha riportato un lieve +0,1%.
Altro indicatore in crescita è quello relativo all’occupazione. Al netto degli effetti stagionali l’Istat ha rilevato una crescita dello 0,5% rispetto al trimestre precedente, pari a 103 mila unità, portando il numero complessivo degli occupati a 22 milioni 446 mila unità. Il tasso di occupazione ha messo a segno un +0,3% arrivando così al 56,2%.
Nella media del trimestre si è però anche assistito ad una lieve crescita del tasso di disoccupazione, che si è attenuato a luglio con un calo al 12%.
Entrando nel dettaglio dell’indagine emerge un aumento delle posizioni lavorative dipendenti nelle imprese dell’industria e dei servizi. In particolare l’Istat ha rilevato un +0,4% congiunturale e un +0,8% tendenziale. In crescita anche il monte ore lavorate, +0,9% rispetto al trimestre precedente e +2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e le ore lavorate pro capite, con un +0,6% ed un +1,4%.
Benché ancora a livelli troppo bassi si registra anche un aumento dello 0,1% del tasso dei posti vacanti rispetto al periodo aprile-giugno 2014, una variazione che però rimane nulla se il confronto si fa con il periodo gennaio, marzo 2015.
Sia su base congiunturale (+0,2%) che tendenziale (+0,9%), l’Istituto di statistica registra un aumento del costo del lavoro per posto di lavoro dipendente. In particolare l’aumento congiunturale è legato maggiormente all’aumento dello 0,2% riportato dalle retribuzioni, mentre gli oneri sono scesi dello 0,3% (-0,2% su base tendenziale). Rispetto allo scorso anno le retribuzioni hanno messo a segno un +1,3%.

 

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