A che punto siamo in Italia con “l’internet delle cose” | T-Mag | il magazine di Tecnè

A che punto siamo in Italia con “l’internet delle cose”

internetChe l’impatto economico dell’Iot, (internet of Things) sia notevole, ormai è noto. Certo è che bisognerà muovere le leve giuste e il piano previsto dal governo italiano per la banda ultra larga potrebbe essere una di queste. L’Iot è quel tipo di tecnologia che si pone come obiettivo l’interconnettibilità tra gli oggetti, rendendoli quindi intelligenti e in grado di interagire tra loro, garantendo così risparmi e ed una maggiore efficienza ai processi produttivi e di distribuzione delle aziende, garantendo così un importante apporto economico anche ai Paesi che se ne avvalgono.
Uno studio di Accenture spiega che negli Stati Uniti, per esempio, lo sviluppo dell’Internet delle Cose potrebbe garantire un contributo alla crescita del Pil pari a due punti percentuali entro il 2030. Rosse anche le previsioni per Regno Unito e Francia, mentre in Italia pesano ancora i ritardi negli investimenti.
Secondo McKinsey investimenti in innovazioni di questo tipo garantirebbero un impatto economico globale di circa 11 mila miliardi di dollari entro il 2025, mettendo a segno, già entro la fine di quest’anno, una crescita del 19%. Secondo le stime di Idc nel 2013 il valore di mercato dell’Iot è stato di 1.900 miliardi, nel 2014 di 2.300 miliardi e potrebbe arrivare a 4.600 miliardi entro il 2018.
A che punto siamo in Italia? nel nostro Paese sono otto milioni gli oggetti interconnessi tramite una scheda Sim, in crescita del 33% rispetto al 2013, per un giro d’affari di 1,15 miliardi di euro, +28% rispetto ad un anno prima. Una cifra alla quale vanno aggiunti altri 400 milioni di euro relativi a oggetti connessi mediante Wi-Fi, Bluetooth o altri tipi di collegamenti.
Il 38% degli oggetti connessi in Italia è rappresentato dalle SmartCar (il 55% se si considerano solo gli oggetti interconnessi tramite scheda Sim). Importante anche la quota rappresentata da SmartHome o da oggetti per uso domestico (allarmi, videosorveglianza, impianti per il controllo energetico o per il riscaldamento), pari al 23% degli oggetti Iot totali.
C’è poi il progetto SmartCity, al quale in Italia ha preso parte il 50% dei comuni italiani con oltre 40mila abitanti, Di questi oltre la metà (il 58%) lo ha fatto per valorizzare i servizi di mobilità. Una quota simile (52%) ha fatto lo stesso per l’illuminazione urbana.

 

Scrivi una replica

News

«A marzo i prezzi alla produzione dell’industria in calo su base annua (-9,6%) e mensile (-0,2%)»

«A marzo 2024, i prezzi alla produzione dell’industria diminuiscono dello 0,2% su base mensile e del 9,6% su base annua (era -10,8% a febbraio)». Lo…

2 Mag 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Torna a contrarsi la manifattura italiana

Ad aprile il settore manifattueriero italiano ha registrato una nuova battuta d’arresto, tornando inzona contrazione dopo l’espansione registrata a marzo. L’indice HCOB PMI calcolato dall’Hamburg…

2 Mag 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Stati Uniti, la Federal Reserve ha lasciato invariati i tassi di interesse

La Federal Reserve ha lasciato invariati i tassi d’interesse al 5,25-5,50%, spiegando che di non aspettarsi «che sarà appropriato ridurre i tassi fino a quando…

2 Mag 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Stati Uniti, proteste all’Ucla: polizia spara proiettili di gomma

Si registrano ancora tensioni negli Stati Uniti, da settimane teatro di proteste contro la guerra a Gaza nelle principali università. Secondo quanto riferito dalla Cnn,…

2 Mag 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »
Testata registrata presso il tribunale di Roma, autorizzazione n. 34/2012 del 13 febbraio 2012
Edito da Tecnè S.r.l - Partita Iva: 07029641003
Accedi | Disegnato da Tecnè Italia