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Confesercenti: “Prosegue la ripresa delle vendite, ma niente boom”

“Continua la fase di lenta ripresa del commercio al dettaglio, ma – nonostante gli annunci e le speranze – non si registrano boom”. Confesercenti commenta così, attraverso la diffusione di un comunicato stampa, i dati sul commercio al dettaglio resi noti giovedì 24 settembre 2015 dall’Istat, l’Istituto nazionale di statistica.
“I dati di luglio – prosegue la nota – mostrano un miglioramento delle vendite rispetto a giugno, senza però uno scarto significativo. Anche sul fronte dei saldi estivi non si registrano eclatanti scatti in avanti: l’andamento delle vendite di fine stagione appare stabile, in linea con il 2014, con incrementi marginali nelle calzature (+0,5%) e nell’abbigliamento (+0,2%).
A luglio – si legge nel comunicato stampa – la ripresa delle vendite riguarda soprattutto la grande distribuzione organizzata, per la quale si assiste ad un sostanziale recupero degli ipermercati. Peggiora nettamente, invece, la performance delle piccole superfici, che mettono a segno una crescita tendenziale dello 0,2%, in grande calo dal +1,7% del mese precedente. Le difficoltà aumentano al ridursi della dimensione d’impresa: secondo quanto rilevato dall’Istat, le attività commerciali con meno di 5 dipendenti segnano, a luglio, un nuovo calo delle vendite sull’anno (-0,2%), mentre si registrano incrementi sia per le imprese fino a 50 dipendenti (+0,6%) che, soprattutto, per quelle con oltre 50 addetti (+3,5%).
A pesare sui negozi più piccoli – osserva Confesercenti – è l’effetto della liberalizzazione delle chiusure del commercio, che permette alle attività commerciali di aprire 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno, creando un regime di concorrenza insostenibile per i piccoli e che favorisce solo i giganti della grande distribuzione; da quando è vigore la deregulation, i negozi tradizionali hanno perso, a favore della GDO, il 3,3% delle quote di mercato.
Un travaso che ha portato migliaia di imprenditori ad abbassare la serranda: negli ultimi tre anni – conclude la nota – il saldo tra aperture e chiusure di attività commerciali è stato negativo per oltre 73 mila imprese”.

 

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