La versione di Silvio. La legge elettorale? “Resta questa, non se ne esce”
Nell’intervista concessa a Repubblica, Silvio Berlusconi, ha confermato che il rapporto con la Lega è ben saldo e che il governo in questo senso non ha nulla da temere, pur ammettendo – ecco dunque l’annuncio di Alfano quale successore – che i giovani scalpitino al fine di raccogliere l’eredità sua e di Bossi. Anche se, ha precisato ancora, nella Lega si è lontani dall’aver individuato il prossimo leader.
Berlusconi ha poi affermato che la sua aspirazione non è il Quirinale. Lì, piuttosto, ci vederebbe bene Gianni Letta, visto che quest’ultimo potrebbe anche avere i voti della sinistra. “E l’inchiesta P4?”, gli chiede il giornalista. “È tutta roba che finirà nel nulla. Io poi in quell’inchiesta non sono proprio entrato. Quel Bisignani non l’ho mai conosciuto. Sul dottor Letta posso mettere la mano sul fuoco. Nessuno è più limpido di lui. Gli dobbiamo essere grati, è un lavoratore instancabile”.
Berlusconi ha inoltre un’altra aspirazione: quella di costruire il Ppe in Italia. Per farlo, sarebbe necessario il sostegno dei centristi di Casini. “Mah! Pier non ha ancora deciso. Ha due possibilità. O va da solo come Terzo polo o – come penso – farà un patto di apparentamento con noi quando saprà che il candidato premier non sono io”. Berlusconi ha così lanciato un paio di frecciatine al Pd. La prima: “A sinistra (Casini, ndr) non può andare perché altrimenti perde i due terzi dei suoi elettori”. La seconda è sulla legge elettorale, oggetto di accesa discussione nel Partito democratico: “La legge elettorale resta questa. Non se ne esce”.