Posto fisso, c’eravamo tanto amati? | T-Mag | il magazine di Tecnè

Posto fisso, c’eravamo tanto amati?

“Tutte le cose che stiamo cercando di fare sono operazioni di ricerca della consapevolezza. I giovani devono abituarsi all’idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita. E poi, diciamolo, che monotonia”. Diciamolo anche francamente: non vi erano dubbi che con queste parole, espresse a Matrix, il premier Mario Monti avrebbe dato il via ad una serie di reazioni, più o meno al vetriolo. Una posizione dichiarata oltretutto – il che in verità fa pensare ad una strategia comunicativa mirata – alla vigilia dell’incontro tra il governo e le parti sociali in vista della riforma del mercato del lavoro che Elsa Fornero vorrebbe raggiungere per il mese di marzo. Nell’occasione, l’intervento a Matrix, è stato inoltre ammesso come l’Articolo 18 sia al centro della discussione (“pernicioso”, lo ha definito Monti), possibilità poi ribadita dal ministro Corrado Passera. “Il dialogo è aperto, ma non possiamo permetterci di perdere il treno. Se andremo avanti insieme saremo contenti, in caso contrario il governo cercherà comunque di fare la riforma”, ha chiosato la ministro Fornero.
“Monti farà il senatore a vita e avrà il suo posto fisso, quindi dovrebbe fare molta attenzione quando usa le parole”, ha commentato il leader della Destra, Francesco Storace, incalzato da Tgcom24 sul tema. E non è stato il solo. “È stata una delle peggiori performance televisive del presidente del Consiglio”, ha sostenuto il senatore Pd, Nicola Latorre, ad Agorà. “Teorizzare che la società non è dinamica perché c’è l’articolo 18 e perché c’è il posto fisso – ha quindi aggiunto – è una sciocchezza. Teorizzare che il posto fisso è noioso credo sia discutibile e io non la penso proprio così”.
Certo, resta da capire quanto determinate tutele, quali stipendio garantito, tredicesima, scatti di anzianità, malattia e ferie pagate, siano da ritenersi “monotonia”. Visti i tempi, semmai, un privilegio. Che però non è più da contemplare. Il cambio di mentalità rispetto al mercato del lavoro, sia in entrata che in uscita, dovrebbe valere, allora, altrettanti mutamenti. A partire dalle maggiori agevolazioni che dovranno in ogni caso concedere un futuro alle nuove categorie sociali. Ai giovani, ad esempio, che hanno difficoltà a farsi concedere un mutuo per l’acquisto di una casa.
Che il posto fisso sia una chimera, è ormai una condizione piuttosto assodata. Ciò non toglie, tuttavia, che sarà opportuno contrastare il precariato selvaggio nonché incrementare l’occupazione dati i livelli record di inattività registrati in questi giorni e aiutare le categorie che maggiormente soffrono siffatte carenze: le donne e i giovani.
Intanto, sull’argomento, Rainews24 ha lanciato un sondaggio su Facebook mentre stando ai voti raccolti finora da SkyTg24, il 72% è contrario alle parole di Monti, favorevole il 28%.

F. G.

 

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