Un Paese di imprenditori nel posto sbagliato
Circa la metà delle aziende italiane non sopravvive ai primi cinque anni di vita, ma nonostante ciò l’Italia è al primo posto nella classifica dei Paesi ad economia avanzata con il più alto tasso di imprenditorialità. E’ quanto emerge da una recente rilevazione di Confartigianato.
La fetta di imprese che sopravvivono ai primi cinque anni di vita è del 50,5% contro il 49,5% di quelle che non riescono ad emergere.
Il primato dell’Italia è rappresentato da 6,6 imprese ogni cento abitanti, seguito da Francia con 4,1 imprese ogni cento abitanti e dal regno Unito con 2,8.
A favorire l’imprenditoria del Belpaese è sicuramente l’artigianato che conta 1.448.867 aziende sul territorio. Il più alto tasso di imprenditorialità artigiana si registra nelle province si Prato, Fermo e Reggio Emilia.
Il presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini, ha così commentato i dati: “Siamo un popolo di imprenditori e lo dimostriamo a dispetto della crisi e dei tanti ostacoli che spengono le iniziative imprenditoriali. Questa propensione va sostenuta sia nella fase di avvio dell’impresa, sia soprattutto durante la vita dell’azienda. Non basta puntare sulle start up innovative se poi in Italia continuano a non esserci le condizioni favorevoli perché le imprese possano svilupparsi e generare occupazione”.