La querelle tra Roberto Saviano e Liberazione
Non se ne è parlato granché, ma non è passata del tutto inosservata la querelle che ha contrapposto in questi giorni Roberto Saviano e Liberazione, il quotidiano di Rifondazione comunista. Lo scrittore di Gomorra ha presentato una denuncia penale per diffamazione a mezzo stampa nei confronti di Paolo Persichetti e del direttore Dino Greco. Tutto è nato in virtù di una passata richiesta di rettifica da parte del centro intitolato a Peppino Impastato secondo cui, nel penultimo libro di Saviano, La parola contro la camorra, era presente una ricostruzione poco esaustiva riguardo la verità sull’omicidio di Impastato. Tale verità, è scritto nel libro, “è conservata solo dai pochi amici, dal fratello e dalla mamma” fintanto che non uscì il film I cento passi. Contestando la tesi di Saviano, il Centro ha inviato una specifica richiesta alla casa editrice Einaudi, sostenendo “la violazione del principio della verità storica che grava su chi fa o assume di fare informazione e pubblica notizie”. Laconica la risposta della Einaudi: “Vi precisiamo che ulteriori iniziative diffamatorie nei confronti della nostra casa editrice saranno perseguite nei termini di legge con vostro aggravio di oneri e spese”. Tutto ciò è accaduto ad ottobre dello scorso anno e torna adesso in auge per via dell’articolo di Persichetti su Liberazione in cui rende nota la denuncia di Saviano e la lettera di Oliviero Beha indirizzata allo scrittore e pubblicata sul medesimo giornale.