Libia. Il discorso di Gheddafi in diretta televisiva
“Nessuno può costringermi a lasciare il mio Paese e nessuno può dirmi di non combattere per il mio Paese. La Libia è pronta da subito ad accettare un cessate il fuoco, ma un cessate il fuoco non può esserci da una parte sola. Noi siamo stati i primi a salutare un cessate il fuoco e siamo stati i primi ad accettarlo, ma gli attacchi dei crociati Nato non si sono fermati”. Prosegue imperterrito la sua battaglia Muammar Gheddafi che oggi ha parlato in diretta televisiva. Alla proposta del cessate il fuoco del colonello, la Nato ha risposto che “servono fatti, non parole” e che i raid proseguiranno fintanto che Gheddafi non darà prova di voler porre fine sul serio alle ostilità e alle violenze ai danni della popolazione civile e delle forze ribelli. In seguito Gheddafi ha parlato anche dell’Italia, che da pochi giorni ha intrapreso alcune azioni mirate in Libia: “Il governo italiano oggi attua la stessa politica fascista e coloniale dei tempi dell’occupazione. L’Italia ha fatto le sue scuse e ha detto che è stato un errore che non si sarebbe ripetuto, ma ora sta facendo lo stesso errore. Con rammarico prendiamo atto che l’amicizia tra i due popoli è persa – ha perciò concluso Gheddafi – e che i rapporti economici e finanziari sono stati distrutti”.