Il silenzio di Berlusconi e le voci che si rincorrono
È un via vai di indiscrezioni, anche dell’ultima ora. Tipo quella che vorrebbe Bossi e Berlusconi a colloquio dopo il Consiglio dei ministri di oggi. Ma intanto il silenzio del premier non cessa. Ieri abbiamo iniziato la conta delle ore della sua “assenza” e tanta giornali stanno facendo altrettanto. Ne ha parlato il direttore di Repubblica, Ezio Mauro. Oggi ne scrive Michele Brambilla sulla Stampa. Ma sono voci, appunto, e nulla più. Sergio Romano sul Corriere della Sera non esclude persino la possibilità di un divorzio tra i due leader della maggioranza. Perché, dunque, un tale silenzio? Brambilla propone due ipotesi, entrambe alquanto maliziose: “Perché il Grande Comunicatore ha deciso di non comunicare e il Grande Seduttore ha deciso di non tentare neppure la seduzione? La prima risposta, malevola, è che Berlusconi vorrebbe evitare Milano perché sente aria di sconfitta, e sulla sconfitta non vuol lasciare le impronte. La seconda, ancora più malevola, è che il premier avrebbe capito che gli conviene stare alla larga da Milano, visto che la sua personale discesa in campo a fianco della Moratti ha prodotto più danni che benefici. Saranno anche cattiverie, ma resta un silenzio che – quand’anche il premier parlasse oggi – sarebbe comunque durato troppo”. E proprio di Moratti, sempre secondo i rumors, avrebbe parlato il presidente del Consiglio con i ministri nel corso di uno dei tanti vertici di questi giorni. A detta di Berlusconi è impossibile perdere sei punti nel periodo della campagna elettorale, sei punti semmai si perdono in cinque anni di amministrazione. Concetto che suona come un’attribuzione di colpa esclusiva al sindaco uscente di Milano. Ma sono voci, ribadiamo. In attesa, insomma, di sapere pubblicamente cosa pensi il premier della disfatta elettorale.