La proposta fuori dal coro: non diffondere i dati dell’affluenza al referendum
In questi giorni le proposte per cercare di raggiungere il quorum sono state molte. Su tutte quella di partecipare al voto prima delle 12 in modo da registrare un’alta affluenza al momento della diffusione dei dati del Viminale. Ciò avviene in tutte le consultazioni, ma in caso di referendum scriveva Marco Castelnuovo un paio di giorni fa sul suo Diario politico all’interno del sito della Stampa, la circostanza non sarebbe corretta. Perché? “Nei referendum – scrive Castelnuovo – ci sono tre partiti che concorrono: il partito del sì, quello del no, e quello dell’astensione. Domenica, mentre i seggi saranno aperti, sapremo quasi in tempo reale qual è la percentuale del partito dell’astensione. È corretto tutto ciò? Secondo me no. Immagino che un elettore decida di andare a votare anche in base al dato della partecipazione. Con una bassa affluenza, magari deciderà di disertare le urne. ‘Tanto, ormai….’. Per questo sarebbe bello che tutti (i presidenti di seggio sulle loro lavagne, il ministero degli interni sul sito internet, la Rai e gli altri mezzi di comunicazione) evitassero di dirci come sta andando l’affluenza. Ne guadagnerebbe la democrazia”.