Ecco il bersanese. “Non esageriamo, ma non c’è niente di casuale in questo linguaggio”
“Non esageriamo”. Però, intanto, il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ammette a Fabrizio Roncone che lo ha intervistato per il Corriere della Sera: “Se mi risento, se le facessi risentire come parlavo in pubblico, nei comizi, vent’anni fa… no, non funzionavo e me ne accorgevo. Così, anche e soprattutto pensando al fatto che sono il segretario del Pd, e il Pd vuol essere un partito popolare, accessibile a tutti… sì, lo ammetto: ho riflettuto, sperimentato… no, non c’è niente di casuale in questo mio linguaggio”. Roncone parla di “bersanese”: un modo di esprimersi a colpi di metafore e battute (basti pensare al recente duetto con Maurizio Crozza) che il segretario del Pd sta modellando a propria immagine e somiglianza. “Un tipo di linguaggio pieno di metafore, dal tratto popolare – spiega Bersani –, io ritengo sia perfettamente alternativo al vecchio e spesso incomprensibile politichese. Io credo che la metafora sia una delle forme retoriche più democratiche che possano esistere. E ne sono convinto perché poi io sul linguaggio politico ho lavorato a lungo”.