AMNISTIA
PORTAMI VIA
Le lotte di civiltà e di innovazione civile dei radicali e del loro padre Pannella sono sotto gli occhi di tutti. Grande affabulatore, tra i primi in politica a mescolare sapientemente lo show, il costume con le problematiche strettamente amministrative e politiche. Pannella Marco, intrattenitore della mangiatoia nazional-chicchissima-trendyssima, torna all’attacco su un tema sacrosanto: la condizione dei detenuti nei penitenziari italiani. Questione sacrosanta come lo è altrettanto quella della legalità, che non si legge giustizialismo, bensì della nota necessità – tutta nostrana – di garantire lo svolgimento della pena
, ovvero di affidare il reo ad un procedimento di rieducazione, e al tempo stesso di punizione, per quanto commesso. Che questo debba avvenire nei modi adeguati, con un investimento concreto nella rieducazione, nel recupero e poi nell’integrazione del detenuto più che nella semplice punizione, credo sia fuor di dubbio, ma sinceramente in un discorso di innovazione politica, amministrativa e dunque anche giudiziaria e legale, come è possibile pensare ancora a soluzioni raffazzonate e di stampo papal-borbonico come l’amnistia? È il limite, quello di certo radicalismo e pannellismo, di non riuscire mai ad arrivare al termine della corsa, di perdersi nei proclami e nella comunicazione prima di arrivare alla politica, prima di giungere alla realizzazione dei provvedimenti, ma almeno in questa battaglia, Marco, almeno in questo frangente così delicato per il rilancio della politica e della partecipazione, fai anche tu uno sforzo concreto, pensa nuovo, pensa in prospettiva come facevi una volta, e battiti per una soluzione che non sia la solita vecchia solfa!