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ALLONS ENFANTS
DE LA PATRIE!

di Paolo Vicchiarello

Niente di meglio, nel caso di un concorrente politico troppo scomodo, che spazzarlo via con un’accusa infamante e degradante, non uno scandalo politico – propriamente detto – quanto uno sputtanamento socio-etico-morale…si sa le radici cristiano-giudaiche sono dure a morire. Ma altrettanto niente di meglio c’è nel subire una Boffo-Style strategy (che in francese si legge affaire Dreyfus, 1894) e poi uscirne innocenti e per di più rafforzati. Magia della politica-giudiziaria, interna e internazionale, Strauss-Kahn potrebbe essere scarcerato e ritenuto innocente, Ofelia – un nome un programma – pare non essere quello che si diceva. Un’immagine di caratura globale costruita

sapientemente negli anni, nonché sulle pagine dei manuali di politica economica, gettata nel nel giro di pochi giorni potrebbe tornare in voga ed essere persino rilanciata per la corsa alla presidenza francese: il bello (o il brutto dipende dai punti di vista) della democrazia comunicativa e politicamente diffusa targa terzo millennio. Come a dire: “Vi bevete quello che i media fanno rimbalzare in rete, da server a server, e poi chi vivrà vedrà…” Ma a questo punto a tremare non è solo il presidente Sarkozy che sarebbe stato – e forse sarà – sfidato dall’ex direttore del FMI ma soprattutto più di qualcuno nella gauche francese che aveva pensato ormai archiviata la candidatura di DSK alla guida del paese. D’altra parte nulla può competere con una figura di altissimo livello che per giunta risulta vittima del sistema e di un complotto destrorso che lo ha portato ad essere infangato, mediaticamente dilaniato, sbucciato come una banana prima del frullato. E dopotutto le reazioni della destra quanto dei socialisti e della stessa famiglia hanno dimostrato che su Strauss-Kahn non si era ancora posta la parola “fin”, o almeno nessuno in Francia aveva ritenuto di poterla porre. DSK potrebbe quindi tornare alla carica, sfidare monsieur Nicholas e offrire una alternativa al recente passato – tanto femminile quanto deludente – del socialismo francese, eppure qualcosa sembra ancora in fieri, in transizione. Certo le parole di Chirac sul favorito Hollande (l’ex presidente ha dichiarato che avrebbe votato il candidato socialista) hanno sconquassato il quadro politico d’oltralpe ma con tutta probabilità nei prossimi giorni, vorrei ricordare che a luglio i cugini francesi hanno già dimostrato di saper voltare pagina e fare la storia, potrebbero registrarsi ben più ampi smottamenti. A questo punto, però, sorge un dubbio (che, permettetemi, è un’apoteosi di dietrologia), delle due l’una: o Strauss-Kahn è innocente per davvero e quindi ha subito un vergognoso complotto ai danni della sua persona per essere fatto fuori dalla corsa presidenziale o è Strauss-Kahn una figura talmente forte e sostenuta in certi ambienti tanto da spingere questi ultimi a fare pressioni affinché venisse definitivamente risanta l’immagine del futuro potenziale per l’Eliseo. I francesi ce lo insegnano, i complotti, le manovre e le tattiche belliche in politica superano di gran lunga la fantasia di certi sceneggiatori hollywoodiani, ma se così fosse in questo caso Parigi batterebbe Roma coi suoi Bisignani, le starlette, i lenoni da pagina patinata, gli agenti Betulla e gli Scilipoti al miglior offerente. Potremmo dire da italiani che oltre all’albero della libertà, di giacobina memoria, dalla Francia importeremo in luglio anche una pessima lezione di realismo politico.

 

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