DIECIMILA
AMY WINEHOUSE
Dice l’onorevole Gabriella Carlucci (Pdl) che per effetto della legalizzazione delle droghe si presenterebbero migliaia di casi come quello della Winehouse. Prosegue affermando che personaggi come Kurt Cobain e Jim Morrison sapevano bene che continuando a fare uso di droghe avrebbero corso il rischio di morire, e che rappresentano quindi di fronte agli occhi di tutti un modello “devastante”. Certamente non incarnava esattamente la figura della brava ragazza della porta accanto, Amy Jade. Capelli corvini arruffati, denti storti, sguardo assente, tatuaggi volgarissimi lungo ogni centimetro del suo corpo e una magrezza patologica.
Ma cosa importa? Era una cantante, non una parlamentare o un’attivista politica alla quale ispirarsi nella condotta di vita. Misticanza di soul e R&B, Amy ci lascia in eredità il suono della migliore voce di questo secolo. Ce ne fossero altre come lei, nel panorama musicale contemporaneo! O forse, secondo la Carlucci, dovremmo essere tutti condannati ad ascoltare Apicella e Gigi d’Alessio attraverso una rivisitazione del “metodo Ludovico”?