Legge elettorale e primarie, Parisi (Pd): Maggiore diffusione nell’intero arco partitico
“Il confronto promosso oggi dal Secolo d’Italia sul tema delle primarie è una prova ulteriore del convergente interesse che il tema ha assunto ormai da anni nel nostro Paese. Dopo le esperienze che dal 2005 si sono succedute nel campo del centrosinistra è giunto il momento di una loro regolazione pubblica che ne consenta una ulteriore diffusione e, mi auguro definitiva affermazione nell’intero arco partitico”. Lo afferma il deputato del Pd e promotore della raccolta firme per il referendum anti-porcellum, Arturo Parisi. “Alle primarie per le candidature alla guida dei governi locali, regionali e nazionale, vanno ora aggiunte quelle per le candidature nei collegi uninominali per il Parlamento nazionale. Se, come ci proponiamo, il referendum abrogativo del ‘porcellum’ metterà capo alla reintroduzione dei collegi uninominali, la nuova normativa dovrà tuttavia essere integrata dalla previsione di primarie per la selezione dei candidati al Parlamento. Una integrazione finalizzata a correggere la manipolazione già sperimentata col Mattarellum della distribuzione dei collegi ritenuti sicuri da parte dei vertici di partito. A questo fine con altri parlamentari e cittadini lo scorso 3 agosto ho depositato in Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare sulla quale, all’indomani del deposito della richiesta di referendum abrogativo del ‘porcellum’, inizieremo la raccolta di firme. Per la selezione dei candidati nei collegi – aggiunge Parisi – la proposta prevede primarie con uno svolgimento pubblicamente garantito esattamente come accade per le elezioni politiche od amministrative. Anche se non obbligatorie l’esito delle primarie è vincolante. Dal momento che le primarie costituiscono indubbiamente un evento della campagna elettorale la proposta prevede infine che le risorse necessarie siano coperte dal fondo per il rimborso ai partiti delle spese elettorali”.