Minzolini e l’editoriale del Tg1 contro le intercettazioni. Garimberti: “Opinione strettamente personale” | T-Mag | il magazine di Tecnè

Minzolini e l’editoriale del Tg1 contro le intercettazioni. Garimberti: “Opinione strettamente personale”

“Berlusconi non è indagato, ma i media continueranno a parlare di gossip e andrà avanti la lapidazione mediatica che nella testa di qualcuno dovrebbe far cadere il governo”. L’editoriale di Augusto Minzolini, nell’edizione del Tg1 delle 20 di giovedì, ha creato un vespaio. “Il governo – ha insistito Minzolini – resta perché ha i numeri in Parlamento ma intanto si logora l’immagine del Paese. Ieri è stata approvata una manovra che dà credibilità al Paese, oggi viene messa in atto un’operazione che distrugge quella credibilità. Per questo una legge che regolamenta le intercettazioni è necessaria, quanto la manovra approvata ieri. L’ultimo a chiederla è stato Casini in un’intervista al Tg1, è arrivato il momento di farla. Oggi un’agenzia di stampa ha dato la notizia che la polizia è venuta nel mio studio, ma non mi è venuto a trovare neanche il barista. C’è un clima da caccia alle streghe. Le intercettazioni vengono date in pasto a lettori violando la privacy. C’è un uso disinvolto dello strumento e il bersaglio preferito è il premier”.

A Minzolini ha risposto il presidente Rai, Paolo Garimberti: “Fermo restando il diritto di ogni direttore di fare editoriali o commenti, l’opinione espressa stasera dal direttore del Tg1 Augusto Minzolini è strettamente personale e non impegna in alcun modo la Rai”.

“L’unica domanda plausibile di fronte alla protervia manipolatoria e manipolativa del Tg1 è chiedersi se andrà via prima Minzolini o Berlusconi direttamente. L’ennesimo attacco ai giudici, accusati di essere ostacolo alla manovra, è solo l’indice dell’avvitamento finale prima della caduta libera”, è stato invece il commento di Vincenzo Vita.

 

1 Commento per “Minzolini e l’editoriale del Tg1 contro le intercettazioni. Garimberti: “Opinione strettamente personale””

  1. Vincenzo

    La RAI è ancora servizio pubblico, e ci si dovrebbe chiedere se esiste ancora il” pluralismo democratico”, e se eventualmente prima c’era? A questo punto credo che la risposta sia scontata, prima c’era, adesso non c’è più. Una cosa è dare la notizia e un cosa commentarla, manipolando la pubblica opinione con monologhi privi di contraddittorio. Se questa è informazione, bene , allora occorre chiedersi perchè non si privatizza, così almeno ci risparmiamo il canone, ala fine ci resterà almeno qualche euro, per un eventuale manovra finanziaria aggiuntiva.

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