E’ una responsabilità della politica
È la politica a dover dare le risposte
Di Cesare Martinetti
I fumi di Roma sono già arrivati in Valsusa dove domenica si ritrova a sfilare il movimento No Tav e dove si rischia un bis del sabato romano di fuoco e di fiamme. Sarebbe una vera catastrofe. Innanzitutto per la Valle e per quella opinione pubblica che si esprime civilmente per il No alla linea ad Alta velocità, poi per quella che possiamo chiamare un’idea di convivenza nel nostro Paese che sembra preda di un virus degenerato in una spirale inarrestabile nei toni del confronto politico e in definitiva nella vita pubblica. Infine per chi crede – come noi – che quella linea vada fatta e al più presto perché se il resto di Europa si sta connettendo in una rete di trasporti ad Alta velocità, non possiamo coltivare un elegiaco sogno separatista di bassa velocità. Significherebbe soltanto – non oggi, ma tra venti-cinquanta-cento anni – condannare Torino e il Nord-Ovest alla marginalità. I No Tav di oggi avrebbero detto no centocinquant’anni fa allo scavo del Fréjus con la scusa che ci passavano soltanto quattro gatti? L’appuntamento di domenica con la nuova manifestazione No Tav è dunque un banco di prova per la responsabilità di tutti i soggetti: manifestanti, forze politiche, forze dell’ordine.
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