Giglio, Clini: “Questi sono condomini galleggianti non vaporetti”
“Questi sono condomini galleggianti, non possono muoversi come fossero vaporetti. Non ci sono molti commenti da fare non deve succedere e basta. Già ci sono regole e limitazioni, ma sono in parte temperate e qualche volta aggirate. E’ passata la linea che è più conveniente rafforzare l’offerta turistica dal punto di vista della compagnia che non avere attenzione alla zona che si attraversa, cioè avere in mente la prevenzione. E’ un ragionamento che purtroppo ricorre in Italia, dalla sicurezza del lavoro alla sicurezza dell’ambiente. Questo ne è un esempio clamoroso. Nelle prossime ore, sulla base delle norme esistenti e sulla base delle valutazioni che raccoglieremo, dovremo sicuramente mettere in atto una misura di prevenzione”, lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, in un’intervista a La Stampa.
“Non so – continua Clini – se è il caso di andare a interventi autoritari del governo; probabilmente la misura di prevenzione sarà collegare la gestione di queste rotte alle ‘buone pratiche’, ancorarle agli obiettivi di protezione ambientale già stabiliti. Dopo il Giglio, non serve ulteriore discussione. Dobbiamo solo definire gli strumenti più idonei perché non si ripetano più situazioni del genere. E sto pensando a un contributo di solidarietà sul petrolio movimentato per mare, 125 milioni di tonnellate l’anno, e sul traffico passeggeri: potrebbe sostenere un fondo per la protezione del mare e delle coste da utilizzare per eventuali emergenze”.
Sulla questione della fuoriuscita del carburante, il ministro ha dichiarato: “è il nostro incubo dall’altra notte. Appena avvenuto l’incidente abbiamo subito cercato di valutare questo rischio. La nave ha i serbatoi pieni di carburante, è un gasolio denso, pesante, e potrebbe sedimentarsi nei fondali, sarebbe un disastro. Stiamo monitorando la situazione e siamo pronti ad intervenire se ci fossero sversamenti in mare. Appena sarà possibile, questo carburante andrà portato via dalla nave. Il problema è che è un’operazione che va fatta tenendo conto dell’equilibrio precario dello scafo. Per adesso la priorità è salvare eventuali superstiti che siano ancora dentro, fino a quel momento avviare lo svuotamento dei serbatoi è pericoloso”.