In Giappone si allungano i tempi per l’abbandono del nucleare
Dopo l’incidente alla centrale di Fukushima, il Giappone si era detto deciso ad abbandonare l’energia nucleare. Ora, passati quasi otto mesi, Tokyo sembra tornare sui suoi passi. Infatti, l’Agenzia per la sicurezza nucleare e industriale giapponese sembrerebbe intenzionata ad estendere la durata massima di vita di ogni reattore nucleare dai 40 anni attualmente previsti, ai 60. Ma questa proposta ha scatenato molte polemiche e qualche protesta da parte dei cittadini, che hanno ritardato di qualche ora l’udienza al ministero del Commercio in cui l’Agenzia doveva consegnare il proprio rapporto. I dubbi dei cittadini giapponesi sembrano più che legittimi, se si pensa che tre degli impianti di Fukushima, che lo scorso marzo sono stati colpiti dal devastante tsunami che ha causato anche perdite radioattive avevano più di quarant’anni, e molti dei 54 reattori giapponesi raggiungeranno il limite dei 40 anni a breve. Le autorità giapponesi sembrano restie ad abbandonare l’energia nucleare e il perchè si capisce ascoltando le parole di un portavoce del governo di Tokyo. Il Giappone, ha spiegato il portavoce, non saprebbe “come affrontare un improvviso spegnimento di questa fonte energetica sopratutto quando non ci sono fonti alternative”.