Lavoro, la Regione Lazio presenta “il nuovo apprendistato”
Il contratto di apprendistato rappresenta il principale strumento per l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro e per accompagnare le imprese del territorio che, investendo su personale motivato e qualificato, possono perseguire al meglio le proprie strategie di sviluppo. In pratica i datori di lavoro che assumono apprendisti possono usufruire di agevolazioni particolarmente vantaggiose di carattere economico (inquadramento dell’apprendista fino a due livelli inferiori rispetto al profilo contrattuale), contributivo (azzeramento di tutti gli oneri Inps e Inail a carico per le imprese fino a nove dipendenti) e normativo (esclusione del computo dei limiti numerici per l’applicazione di particolari leggi).
Per rispondere alle modalità di accesso al contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all’occupazione dei giovani, la Regione Lazio ha illustrato martedì all’Opificio – Spazio Contemporaneo in via dei Magazzini Generali, a Roma, le prime misure in tema di apprendistato. Inoltre, nell’occasione – a cui hanno preso parte la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, l’assessore regionale al Lavoro, Mariella Zezza, il viceministro del Lavoro, Michel Martone, il sottosegretario all’Istruzione, Elena Ugolini, il direttore del Censis, Giuseppe Roma e il segretario generale di Confartigianato, Cesare Fumagalli – sono state presentate al dettaglio le novità contenute nel “Testo Unico dell’Apprendistato” e nel “Regolamento regionale del Lazio”.
In cosa consiste? I giovani tra i 15 e i 25 anni che intendono acquisire una qualifica o un diploma professionale in ambiente di lavoro possono essere assunti con il contratto di apprendistato per la qualifica professionale. I giovani tra i 18 e i 29 anni, invece, che intendono acquisire una qualifica professionale ai fini contrattuali possono essere assunti con il contratto di apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere. E ancora, i giovani tra i 18 e i 29 anni che intendono specializzarsi in attività di ricerca, acquisire un titolo di studio di livello secondario superiore o un titolo di studio universitario e di alta formazione, conseguire il dottorato di ricerca, la specializzazione tecnica superiore, la specializzazione tecnologica degli istituti tecnici superiori, svolgere il praticantato presso gli studi professionali, possono essere assunti con il contratto di apprendistato di alta formazione e di ricerca. In più possono essere assunti con le diverse forme di contratto di apprendistato, ai fini della loro riqualificazione, i lavoratori in mobilità espulsi dai processi produttivi.
Per rendere possibile tutto ciò, la Regione Lazio mette a disposizione risorse economiche che i datori di lavoro possono utilizzare per realizza la formazione dei giovani assunti con un contratto di apprendistato; favorisce l’avvio di programmi di politica attiva del lavoro sul territorio, con particolare riguardo alla creazione d’impresa e l’accesso agli incentivi per l’assunzione dei giovani con questa formula contrattuale, garantita da programmi nazionali e regionali. Infine, la Regione Lazio promuove accordi ed iniziative con i diversi enti interessati (scuole, università, ordini professionali, parti sociali) per favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro tramite il contratto di apprendistato. “Complessivamente solo per il 2012 avremo a disposizione per l’apprendistato 35 milioni di euro. Si tratta di risorse importanti, derivanti da fondi europei, nazionali e regionali con i quali, sono certa, daremo uno stimolo consistente e determinante all’occupazione giovanile”, ha osservato a tale proposito la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. La quale ha poi annunciato un’altra importante iniziativa: “Un progetto per l’inserimento lavorativo di apprendisti con disabilità, Apprendere abilmente, pensato e definito in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio. Partiremo con sei ragazzi di cui due giovani apprendisti – ha spiegato Polverini –, sono certa che il loro inserimento lavorativo sarà seguito da tanti. L’inclusione sociale è infatti la chiave per costruire una società migliore, per contenere al massimo il disagio sociale. Vogliamo valorizzare tutto quelle opportunità che l’apprendistato prevede per i disabili, farle conoscere e incentivarle”.
Allo scopo di sostenere l’iniziativa è stato lanciato un sito internet dedicato agli apprendisti: www.apprendistato.regione.lazio.it.
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