La polemica. La risposta al vetriolo del “Giornale” al “Der Spiegel”
Tutti e due ci vanno giù pesante. Il Der Spiegel da una parte e Il Giornale dall’altra. Ad iniziare è stato il settimanale tedesco che qualche giorno fa, parlando del naufragio della Concordia all’isola del Giglio, scriveva: “Mano sul cuore: qualcuno si è forse meravigliato del fatto che il capitano della Costa Concordia fosse italiano? Ci si può immaginare che a compiere una simile manovra, inclusa la fuga successiva, potesse essere un tedesco oppure, diciamo anche, un capitano di marina britannico?”. Per il Der Spiegel e l’autore dell’articolo, Jan Fleischauer, non ci sono dubbi: “Con noi – si leggeva nelle pagine del settimanale tedesco – certe cose non accadono perché a differenza degli italiani siamo una razza”. Il Der Spiegel, parlando di razza, offre al direttore de Il Giornale un collegamento facile, ma ingombrante nel Giorno della Memoria. “A noi Schettino, a voi a Auschwitz”, titola venerdì la prima pagina del quotidiano diretto da Sallusti, che nel suo editoriale attacca i tedeschi del Der Spiegel, scrivendo: “Noi italiani alla Schettino abbiamo sulla coscienza una trentina di passeggeri della nave, quelli della razza di Jan Fleischauer (autore dell’articolo) di passeggeri ne hanno ammazzati sei milioni. Erano gli ebrei trasportati via treno fino ai campi di sterminio.”
Ma Il Giornale non si ferma qui. I giornalisti del quotidiano milanese indagano e scoprono che il direttore del settimanale tedesco si chiama Georg Mascolo, madre tedesc,a ma padre italianissimo “di Castellammare di Stabia. Città non troppo lontana, 13,6 chilometri circa in auto – precisa Orlando Sacchelli nel suo articolo – da Meta di Sorrento, il paese di Francesco Schettino”.
Quindi, c’è un conterraneo di Schettino alla guida di un settimanale, che non è nuovo ad attacchi contro il nostro Paese: già nel luglio del 1977, il Der Spiegel uscì con in copertina una P38 appoggiata su un piatto di pasta. “Oggi come ieri – scrive Orlando Sacchelli – nulla è cambiato. E meno male che il direttore del giornale è figlio di un italiano…”.
