Mario Monti, l’ideatore di slogan
Il decreto “Salva Italia” seguito dal “Cresci Italia”. Il presidente del Consiglio Monti ha lanciato subito due slogan di grande impatto, facilitando il lavoro ai media: con le sue parole ha praticamente suggerito i titoli di lanci di agenzie, articoli di giornali e servizi televisivi. Il pacato professore, giunto in politica per “necessità”, si è subito contraddistinto per un acume comunicativo fuori dalle regole correnti. Lo stile è peraltro in linea con il personaggio: pacato, serio, ma sempre pronto alla battuta affilata con uno humour inedito per i leader politici della Seconda Repubblica.
Contro Berlusconi. Monti è l’esatto contrario del suo predecessore a Palazzo Chigi: l’attuale presidente del Consiglio cerca di evitare escalation polemiche, anche quando prende posizioni nette (come per i sacrifici imposti dalla manovra e per la campagna di liberalizzazioni). Mentre Berlusconi attaccava in ogni direzione avversari, magistrati, giornalisti, il professore bocconiano propone un approccio conciliante, che evita di tracimare in comportamenti extra protocollari. Uno degli esempi è l’interminabile conferenza stampa di fine anno: un confronto di oltre due ore è agli antipodi della comunicazione politica contemporanea, serrata prima per esigenze televisive poi per necessità di tweet.
Incisività. Il presidente del Consiglio, tuttavia, riesce a risultare incisivo: sin dalla sua nomina ha usato con perizia i media. Negli interventi televisivi ha fatto ricorso a iperbole tipiche dei politici “tradizionali”: a Porta a porta disse che lo Stato rischiava di non poter più pagare gli stipendi (a causa del default) e per illustrare il pacchetto di liberalizzazioni ha profetizzato un impatto del decreto sul Pil pari al 10%. Si tratta di affermazioni roboanti, che però riescono a essere memorizzate dai cittadini.