Fiat, Marchionne: “Le fabbriche italiane si salveranno solo grazie a esportazione negli USA”
Secondo quanto dichiarato dall’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, in un’intervista in esclusiva del Corriere della Sera, le fabbriche italiane della Fiat hanno come unica via di scampo l’esportazione di auto in America. “Tutti gli stabilimenti staranno al loro posto. Abbiamo tutto per riuscire a cogliere l’opportunita’ di lavorare in modo competitivo anche per gli Stati Uniti, ma se non accadesse dovremmo ritirarci da 2 siti dei 5 in attività”, ha affermato Marchionne. Sul futuro della Chrysler è stato chiaro:”Noi la controlliamo al 58%, il resto è in mano al Fondo dei sindacati che non rimarranno soci troppo a lungo. O compreremo noi quelle azioni o troveremo assieme il modo di collocarle. Tre le ipotesi: un’offerta pubblica della azioni Chrysler; Fiat compra e sale al 100%; si fa la fusione Fiat-Chrysler che comporterebbe l’automatica quotazione di Chrysler e diluirebbe sia Veba che Exor”. Riguardo a nuova riapertura dei vecchi impianti Chrysler, Marchionne ha affermato: “Quelli sono finiti alla car.co in liquidazione. Le fabbriche della nuova Chrysler stanno già marciando a pieni giri. Potremo aumentarne un pò la capacità produttiva. Ma ormai negli Usa c’è un terzo della domanda che potrà essere soddisfatta solo dal Messico, dal Canada o dall’Europa. Gli stabilimenti Fiat italiani hanno l’opportunità di esportare negli Stati Uniti. Questo penso di fare per l’Italia ed è per questo che trovo insopportabilmente razzista dipingermi come un uomo senza patria: svizzero, canadese, americano, italiano a seconda delle comodità polemiche”.