Crisi economica, Codacons: “Governo non salga in cattedra e non dia lezioni sulle retribuzioni”
Da un comunicato del Codacons si apprende che “le retribuzioni lorde per dipendente delle grandi imprese (quelle con più di 500 dipendenti) sono aumentate nella media del 2011 dello 0,7%, mentre il costo del lavoro è aumentato dello 0,8%.
Ancora una volta l’aumento dei salari è inferiore all’inflazione registrata nell’anno.
Per il Codacons è questo il problema dell’Italia: da quando è stato introdotto l’euro nel 2002, gli stipendi, i salari e le pensioni non sono stati salvaguardati dall’aumento del costo della vita. Nel confronto europeo, tabella Eurostat omogenea, l’Italia, checché ne dica il Governo, è sotto le media dell’area Euro, sotto la media Ue a 25, sotto Germania, Francia, Regno Unito, Belgio etc etc. Insomma unica novità, rispetto ai dati pubblicati lunedì sui giornali italiani, è la ben magra consolazione che siamo sopra a Spagna, Grecia e Cipro.
Ecco perché il Governo, invece di salire in cattedra credendo di poter dare lezioncine sui dati Eurostat, con precisazioni tecniche inutili che non cambiano la sostanza del problema, farebbe bene a fare finalmente una politica dei redditi, quella che è mancata dal 2002 ad oggi ed è già mancata con il Governo Monti, che ha avuto l’idea nefasta ed irresponsabile, previo pianto, di bloccare la rivalutazione delle pensioni e contestualmente prevedere innalzamento dell’Iva.
Inoltre è scandaloso che il Governo abbia fatto dietrofront proprio nella lotta al carovita, eliminando nel dl Cresci Italia tutte le liberalizzazioni che maggiormente avrebbero inciso nella spesa quotidiana dei pensionati e dei dipendenti, come quelle del commercio al dettaglio, facendo saltare i saldi liberi, o i farmaci di fascia C nei supermercati”.