Il Parlamento europeo contro il crimine organizzato
In un anno dovrà investigare l’infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale, nella pubblica amministrazione e nella finanza e individuare le misure per contrastarla. Questo lo scopo della Commissione antimafia che mercoledì la plenaria di Strasburgo ha varato a larga maggioranza.
Appropriazione indebita di fondi pubblici, infiltrazione nel settore pubblico e contaminazione dell’economia legale e del sistema finanziario sono alcune delle principali minacce delle organizzazioni criminali che colpiscono l’Ue. Prima della scadenza del suo mandato (in ogni caso rinnovabile per un ulteriore anno), la commissione speciale dovrà valutare, a tale proposito, l’estensione dell’impatto della criminalità organizzata sull’economia e sulla società dell’Unione nonché proporre le misure adeguate che consentano di prevenire le minacce a livello internazionale, europeo e nazionale.
I deputati ascolteranno giudici, vittime, organismi della società civile e istituzioni. Inoltre l’organo avrà il potere di fare visite e organizzare audizioni con istituzioni europee e nazionali provenienti da tutto il mondo.
Il Parlamento europeo voterà la composizione della commissione speciale nel corso della sessione plenaria di Bruxelles del 28-29 marzo in modo da permettere l’inizio dei lavori entro la fine di aprile.
“L’istituzione della commissione antimafia del Parlamento europeo – ha commentato Sonia Alfano, relatrice per la lotta contro la criminalità organizzata la cui risoluzione fu votata ad ottobre – rappresenta un vero punto di svolta nella storia delle politiche dell’Unione europea. Finalmente dall’Europa arriva un messaggio inequivocabile alle organizzazioni criminali e alle mafie: le istituzioni non hanno intenzione di indietreggiare davanti al crimine organizzato”.