Industria, Codacons: Calo del 13,2% degli ordinativi, il dato peggiore dal 2009 | T-Mag | il magazine di Tecnè

Industria, Codacons: Calo del 13,2% degli ordinativi, il dato peggiore dal 2009

Il Codacons in un comunicato stampa scrive: “Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, gli ordinativi totali dell’industria a febbraio registrano un calo congiunturale del 2,5% ed uno su base annua del 13,2%.
Si tratta del dato peggiore dall’ottobre del 2009, anno nero della crisi in cui il Pil precipitò del 5,2%. Questo significa che le politiche di bilancio restrittive decise a livello europeo e la decisione di azzerare comunque il deficit in così breve tempo, indipendentemente dagli effetti sul Pil e sull’occupazione, ci stanno riprecipitando nella crisi più buia.
Se a questo si aggiunge che nel decreto Salva Italia gli unici che hanno finora usufruito di un alleggerimento fiscale, sono state proprio le imprese, con le maggiori detrazioni sull’Irap, si deduce che non basta dare un salvagente alle industrie per risolvere il problema della bassa crescita, dato che la riva è ancora troppo lontana.
Il Codacons invita, quindi, Monti a fare tre cose. In primo luogo a fare in modo che le famiglie e le imprese italiane non abbiano più i conti correnti, le assicurazioni, i carburanti, la luce, il gas ed i telefoni più cari d’Europa, sia per colpa delle mancate liberalizzazioni in questi settori cruciali sia per il peso eccessivo della tasse (vedasi accise sui carburanti).
In secondo luogo a lavorare per il rilancio dei consumi, senza il quale le industrie non potranno mai tornare a produrre, concentrando le poche risorse pubbliche che si renderanno disponibili in futuro ad un dl salva famiglie.
In terzo luogo, per trovare nuove fonti di finanziamento da destinare al rilancio dei consumi, senza aumentare la tassazione, è indispensabile ridurre gli sprechi della politica, eliminando le inutili comunità montane, abolendo i consigli di amministrazione delle partecipate degli enti locali, riducendo il finanziamento pubblico dei partiti e così via”.

 

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