Italia nella “top five” della corruzione in Europa
Italia, neanche a dirlo, nella top five della corruzione in Europa. E’ questo il giudizio, chiaramente negativo, di Transparency International, associazione che ha presentato il primo rapporto dedicato alla corruzione nell’Ue. Come detto, il nostro Paese sarebbe ai vertici di questa spiacevole classifica, insieme a Spagna, Portogallo e Grecia, quest’ultima maglia nera dell’eurozona.
Ma il rapporto va oltre sottolineando l’esistenza di un forte legame che unisce la corruzione e la crisi che attanaglia l’economia globale. “Questi Paesi che presentano tra le peggiori performance sugli indicatori che misurano il controllo della corruzione – si legge nel rapporto – sono anche quelli con deficit e debiti più elevati”.
In particolare sarebbero molto limitate le politiche di contrasto alla corruzione, mentre le politiche di regolamentazione sulle lobby sarebbero presenti solamente in sei paesi su 25. Pollice verso anche per ciò che concerne le donazioni ai partiti, vietate solo in dieci Paesi. Così come negativa sarebbe l’assenza, in 17 Stati, di un codice di condotta dei parlamentari.
In ben 20 poi esisterebbero per i cittadini delle difficoltà ad accedere ad informazioni. Fin qui i bocciati e i motivi delle relative bocciature. I promossi? Il Nord Europa, grazie alle politiche adottate da Danimarca, Norvegia e Svezia, rappresenta un caposaldo della lotta alla corruzione, mentre un peggioramento in questo senso si riscontra nell’est, in particolare in Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia.