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Carica una foto e ti dirò chi sei

di Martina Marotta

Carica una foto e ti dirò chi sei. Si sa, Facebook è oggigiorno il network più famoso e conosciuto. Persone di tutte le età e di ogni Paese sfruttano questa risorsa per comunicare con amici, parenti e conoscenti. Sembra strano pensare a ieri, quando il social network non esisteva e l’unico modo per mantenere i contatti era incontrarsi. D’altronde il mondo cambia, con estrema gioia dei curiosi a cui ormai basta un click per esplorare la vita sociale altrui.
E la privacy? L’utente che vuole mantenere un “profilo basso” può personalizzare la propria pagina decidendo se renderla pubblica o semplicemente aperta alla propria cerchia di “amici”.
Eppure ultimamente Facebook fa di tutto per togliere anche quel minimo di controllo e privacy al singolo utente: di non molto tempo fa è infatti il sondaggio creato dallo staff del social network riguardo la Normativa sull’utilizzo dei dati, in cui si chiedeva di scegliere se concedere a Facebook di utilizzare i propri dati privati o meno.
Tuttavia gli amministratori del noto social network hanno registrato un flop clamoroso, infatti rispetto agli iscritti (901 milioni) i votanti sono stati solo 343.000 circa, non riuscendo neanche a raggiungere il quorum (che sarebbe stato raggiuto con 270 milioni di votanti almeno). La maggior parte degli utenti ha protestato riguardo la poca visibilità che è stata data al sondaggio, di cui effettivamente sapevano ben pochi e la cui maggior parte è venuta a conoscenza attraverso alcune (e rare) catene nate sul social network stesso.
Ultima novità dal mondo Facebook è che ha da poco acquistato Face.com, una startup israeliana che con una sofisticata tecnologia riconosce, attraverso il caricamento di una foto, il volto delle persone presenti in essa, assegnando automaticamente la tag.
Un modo facile e veloce per togliere poco a poco quegli unici pezzetti di privacy rimasti a noi utenti. Difficile immaginare quali e quanti altri trucchetti si inventerà il social network pur di renderci oggetti pubblici da utilizzare quando più è comodo.
Una gioia per i curiosi si, ma una violazione di non poca importanza per chi usa Facebook per necessità. Perché, se oggi non hai un profilo e una bacheca sul web, vivi un po’ fuori dal mondo: assistiamo quindi al lento ma inesorabile degrado del contatto diretto, dove è meglio nascondersi dietro ad uno schermo piuttosto che affrontare e comunicare con le persone faccia a faccia.
Buon Facebook.

 

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