Lavoro. Da Di Pietro a Ferrero le reazioni alle dichiarazioni del ministro Fornero
“L’attitudine della gente deve cambiare. Il lavoro non è un diritto, va guadagnato, anche con il sacrificio”. Parole, queste, rilasciate dal ministro del Lavoro Elsa Fornero nel corso di un’intervista al Wall Street Journal e che molti esponenti del mondo politico italiano non hanno apprezzato.
Non è servita a niente la nota del ministero del Lavoro nella quale si rettificavano le dichiarazioni del ministro: “Nell’intervista odierna al quotidiano statunitense – si legge nella nota di via Veneto – il ministro ha fatto riferimento alla tutela del lavoratore nel mercato e non a quella del singolo posto di lavoro, come sempre sottolineato in ogni circostanza”.
Un comunicato che non ha comunque spento le polemiche.
“Le parole del ministro Fornero sono aberranti”. ha detto Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista, commentando così le dichiarazioni del ministro. “Il lavoro in Italia è un diritto costituzionale – ha proseguito – la Fornero si vada a rileggere gli articoli 1 e 4, tra i Principi fondamentali della nostra Carta”.
“Cara professoressa – replica, invece, il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro dalle pagine del suo blog – questa è un’asineria bella e buona. Innanzitutto perché il lavoro non c’è e non lo trova neanche il lavoratore che lo merita, ma soprattutto perché la nostra Costituzione dice l’esatto contrario. Secondo la Carta, infatti, il lavoro è un diritto, così come lo è l’essere messi in grado di condurre una vita dignitosa in cambio del lavoro prestato. Questo governo, invece, continua a comportarsi come se l’art. 1 della nostra Costituzione dicesse che l’Italia, anzichè una Repubblica democratica, fondata sul lavoro, sia una Repubblica oligarchica, fondata sulle banche e sulle caste”.
Anche le parti sociali non hanno apprezzato e la Cisl ha espresso tutto il suo dissenso in un post pubblicato su Twitter: “Il ministro Fornero farebbe bene a cercare il consenso confrontandosi con le parti sociali invece di fare interviste e smentite sui giornali”.