Regione Lombardia, la difesa di Formigoni: “Nulla di nuovo è emerso”
“Voi sapete tutto prima di me, alcuni di voi sapevano già ieri sera, altri stamattina”. Così si è rivolto il presidente della Regione Lombardia ai giornalisti, rei inoltre a detta sua di avere dato molta meno enfasi alla notizia del rinvio a giudizio per Vendola piuttosto che per lui.
“Nulla di nuovo è emerso – ha poi osservato Formigoni commentando l’iscrizione nel registro degli indagati con l’accusa di corruzione con l’aggravante dei reati transnazionali -, sono i soliti episodi che ho definito in più occasioni falsi, non a me riferibili, gravemente deformati. Insomma: dopo la lettura di questi atti, non ho assolutamente nulla da temere. Dov’è la corruzione? Qual è l’atto corruttivo? Qui la corruzione la ‘gh’è minga’. Io non l’ho trovata. Solo elucubrazioni, parole contro parole. Non è reato eventualmente essere stato ospite a una cena insieme ad altre 50 persone, o per qualche weekend. Sono tranquillissimo, sicuro di me stesso, di quello che ho fatto e della correttezza di quello che ho fatto. Eppure sono indagato”.
“Non sono stanco di fare il governatore – ha infine ribadito Formigoni. Io rimango al mio posto, perché so che i miei comportamenti sono sempre stati rettilinei”.