Grecia, Samaras cercherà di convincere Barroso di essere meritevole degli aiuti europei
Il primo ministro greco, Antonis Samaras, oggi incontrerà i rappresentanti dei creditori internazionali (Fondo Monetario Internazionale, Unione Europea e Banca Centrale Europea) per cercare di convincerli che il paese è meritevole di ricevere anche l’ultima tranche di aiuti previsti. Il pacchetto varato lo scorso marzo infatti stanziava un totale di 130 miliardi di euro, ma poiché l’economia ellenica fatica a crescere ed il paese è in ritardo col pagamento del debito contratto finora, non è detto che arrivi anche l’ultima fetta di 31 miliardi di euro prevista.
Se Samaras non dovesse ottenere il denaro la Grecia rischia seriamente di lasciare l’euro e dover ripristinare la Dracma. Il primo ministro ha dichiarato oggi che il suo governo farà di tutto per rimettere il paese in carreggiata, è infatti al vaglio un progetto biennale per ridurre le spese di circa 12 milioni di euro, diminuendo pensioni, ammortizzatori assistenziali e costi della sanità.
Dopo aver incontrato il presidente della commissione europea, Jose Manuel Barroso, Samaras ha insistito che la coalizione di governo è in procinto di cambiare radicalmente il settore pubblico del paese, sostenendo varie misure verso un’importante privatizzazione.
Barroso ha tuttavia dichiarato che, nonostante le rassicurazioni ricevute dal governo ellenico a proposito di riforme strutturali e lotta all’evasione fiscale, conteranno soltanto i risultati: “le parole non sono abbastanza. Le azioni sono molto più importanti”.
L’Europa appare scettica poiché, a seguito di due pacchetti di aiuti molto sostanziosi (per un totale di 230 miliardi di euro), si teme che la Grecia non riuscirà a mantenere gli accordi previsti e ripagare il proprio debito nei tempi stabiliti.