C’è la crisi, conviene restare in città
Ci è capitato di leggere questo post su Facebook, un paio di giorni fa: “Sabato 4 agosto h 14.30… Salerno – Reggio Calabria totalmente libera…. o c’è veramente troppa crisi, o i Maya hanno ragione!!!!”. Non sappiamo se i Maya hanno ragione, ma sappiamo con certezza che il weekend da bollino nero previsto sulle autostrade italiane ha in verità disatteso le aspettative.
A quanto pare, infatti, in tanti hanno rinunciato alle vacanze. È stato stimato che almeno sei italiani su dieci non faranno neppure un giorno di villeggiatura. Un primo calo, sicuramente dipeso dalla crisi economica, era stato registrato già l’estate scorsa. Nel 2011 il 41,9% degli italiani aveva evitato di passare le ferie fuori casa, ma il volume di traffico aveva ad ogni modo evidenziato delle aree nevralgiche in tutta la penisola. Ad oggi si sta verificando l’esatto opposto e a partire saranno soltanto 15,4 milioni di italiani, pari ad un crollo su base annua del 29,5%.
Dei sei che non partono, secondo quanto risulta da un’indagine condotta da Federalberghi (il campione è di 1.200 intervistati), la metà non parte proprio a causa della crisi economica (51,6%; nel 2011 era il 42,8). Il 17,1% dichiara di rinunciare alle vacanze per motivi di salute, l’11,1 per motivi di famiglia. “A memoria statistica non si era mai visto un calo così generalizzato e devastante”, ha commentato il presidente di Federalberghi. Bernabò Bocca. E così ecco spiegato il perché di un traffico in taluni casi elevato, ma pur sempre sostenibile.
Come spesso accade la satira anticipa (non sbagliando) le statistiche.