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Crisi e caldo, dunque vacanze low cost

La crisi e il caldo torrido non hanno certo dato una mano all’industria del turismo italiana, come comunica Unioncamere in una nota sull’andamento delle vacanze nel 2012. Il bilancio, ancora provvisorio per il mese di settembre, mostra una riduzione delle presenze nelle strutture ricettive tanto a luglio quanto, soprattutto, ad agosto. Due sembrano le scelte effettuate dai turisti in Italia, come evidenzia l’Osservatorio nazionale sul turismo di Unioncamere e Isnart: a luglio, vacanze a minor costo nei campeggi e ad agosto, sì agli alberghi a 5 stelle che, meglio delle altre categorie, hanno saputo utilizzare la leva promozionale. E poi, andar lontano dal caldo, preferendo alle visite culturali lunghe passeggiate in montagna. Le Dolomiti, che lo scorso anno avevano un po’ sofferto, ringraziano.
Il segno meno accompagna l’intera stagione estiva: -1,4% le presenze nelle strutture ricettive nel mese di luglio (62,2% di occupazione camere), -3,7% ad agosto (70,7%), -5,4% nel dato provvisorio di settembre (37,7%). La difficoltà interessa tutti i comparti ricettivi con gli hotel che registrano il 61,5% delle camere occupate a luglio (-2,8%), il 68,7% ad agosto (-4,3%) ed il 42,5% a settembre (dato provvisorio -6,9%) e le imprese extralberghiere che vendono in media il 63% della disponibilità a luglio (+0,3%) ed il 72,8% ad agosto (-3,3%), per scendere al 31,8% nel dato parziale di settembre (-3,1%).
Nel mese di luglio le quote più alte di venduto si registrano nelle strutture del nord est (66,6% di occupazione camere) e del centro (60,8%) mentre in agosto, dopo il nord est (74,6%), emergono le mete del sud e delle isole (69,9%). Ma specialmente in agosto sono proprio le imprese ricettive del Mezzogiorno (-6,4%) e del centro Italia (-4,6%) a registrare trend discendenti rispetto al 2011.
Certo le temperature torride non hanno favorito alcuni prodotti, come le città di interesse storico artistico, che segnano un dato medio di occupazione pari al 60,9% in luglio (-5,6%) e al 64,1% in agosto (-6,9%), ma nel mese di agosto sono le località di campagna (-8,2%) e dei laghi (-7,7%) a registrare i cali più evidenti, mentre al mare, dove le imprese registrano in media il 66% di occupazione a luglio (-2,5%) ed il 77,3% ad agosto (-4,7%), il calo è più contenuto.
Segnali positivi, invece, per le destinazioni di montagna che recuperano rispetto ad un brutto 2011 vendendo il 58,2% delle camere a luglio (+4,4%), ed il 72,1% ad agosto (+4%). Anche le destinazioni termali, sebbene con performance di vendita più contenute, invertono il trend e registrano il 53,2% di camere occupate a luglio (+3,7%) ed il 67,3% ad agosto (+2,5%).
Una tendenza che si verifica in un trimestre in cui le imprese alberghiere mantengono fermi i prezzi rispetto all’estate 2011 (+0,2%), fatta eccezione per i 3 stelle che non avendoli riallineati la scorsa estate (a differenza delle altre categorie), in questa stagione li aumentano del +4,1%.
Al momento ancora in pochi sembrano pensare alle vacanze per il prossimo trimestre, tanto che le strutture ricettive evidenziano quote di prenotazioni piuttosto contenute: nel complesso 23,9% per ottobre, 18% per novembre, 19,2% per dicembre, con una leggera evidenza per il comparto alberghiero in ottobre (28,3%) e novembre (18,8%) e per quello extralberghiero nel mese di dicembre (22,2%).
Più significative le prenotazioni nelle città di interesse storico artistico (32,6% per ottobre, 22,1% per novembre, 20,3% per dicembre), nelle località termali per novembre (22,6%) e dicembre (35,8%), ed in montagna per le festività di dicembre (24%). Nelle altre località del turismo commerciale e d’affari si rileva la ripresa stagionale dei movimenti business (32,1% ottobre, 26,3% novembre).

 

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