Il governo al capolinea. “Ma non per colpa dei Maya”
Era iniziata così la giornata, con una battuta del presidente del Consiglio Mario Monti. “Un anno fa – ha detto il premier, congedando così i membri dell’esecutivo – questo governo era al varo, oggi invece, non per colpa della profezia Maya, dovremo terminare il ruolo”.
Perché il governo guidato da Monti è arrivato alla conclusione della sua avventura. La Camera ha infatti votato la fiducia sulla legge di Stabilità, il cui varo era l’obiettivo del premier prima di dimettersi dal proprio incarico.
La fiducia è stata votata con 373 voti favorevoli. Mentre i voti contrari sono stati 67.
Votata la fiducia, la Camera procederà con il voto al ddl stabilità e poi al ddl bilancio. La manovra sarà così approvata definitivamente dal Parlamento.
Nel frattempo, la commissione Bilancio di Palazzo Madama ha dato parere “non ostativo”, e quindi favorevole, al decreto legislativo del governo sulla incandidabilità e l’incompatibilità, il cosiddetto “liste pulite”.
Il varo della legge di Stabilità, permetterà al premier Mario Monti di salire al Quirinale, per presentare le proprie dimissioni al capo dello Stato, Giorgio Napolitano. E’ questo, quindi, l’ultimo atto del governo guidato da Monti, che domenica probabilmente annuncerà la decisione in merito al proprio futuro. L’annuncio, se ci sarà, verrà dato nel corso della conferenza stampa prevista alle ore 11.