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Come cambiano le abitudini degli italiani

Lo abbiamo scritto più volte e non serve aggiungere molto altro. Del resto, lo verifichiamo quotidianamente. Vivere in tempo di crisi significa cambiare, almeno un po’, le nostre abitudini. Lo spiega bene l’Eurispes, nel Rapporto Italia 2013: “Il 73,4% degli italiani nel corso dell’ultimo anno ha constatato una diminuzione del proprio potere d’acquisto: il 31% molto, il 42,4% abbastanza. Il 22,2% ha riscontrato in misura contenuta una riduzione del proprio potere d’acquisto e solo il 4,4% per niente. La situazione di sofferenza delle famiglie si riversa sui consumi: si taglia sui pasti fuori casa (86,7%) e sui regali (89,9%), si acquistato più prodotti in saldo (88,5%), ci si rivolge ai punti vendita più economici per l’acquisto di vestiti (85,5%). In molti decidono di non spendere per viaggi e vacanze (84,8%) e di cambiare marca di un prodotto alimentare se più conveniente (84,8%). Nel’83,5% dei casi le famiglie hanno deciso di ridurre le spese per il tempo libero insieme a quelle per estetista, parrucchiere, articoli di profumeria (83,1%) e quelle per gli articoli tecnologici (81,9%). Il 72,6% ha cercato punti vendita economici per l’acquisto di prodotti alimentari; nel 2012 riferiva di averlo fatto un ben più contenuto 52,1%. Molti acquistano prodotti online per ottenere sconti ed aderire ad offerte speciali (58,4%) e hanno ridotto le spese per la benzina usando di più i mezzi pubblici (52,2%). Nel 40,6% dei casi i tagli hanno interessato le spese mediche, mentre il 38,4%, si è rivolto al mercato dell’usato (il 21,5% un anno fa)”.

Questi numeri non possono che presagire uno stile di vita diverso per molti di noi. Ciò che era consuetudine fino ad alcuni anni fa, è divenuta oggi un’eccezione. E forse viceversa. “Nella quasi totalità dei casi – afferma l’Eurispes – le abitudini degli italiani si sono modificate limitando le uscite fuori casa (91,8%, in forte aumento rispetto al 73,1% registrato un anno fa). Numerosissimi sono anche coloro che, invece di andare al cinema, scelgono di guardare i film in dvd o in streaming (82,2%, a fronte del ben più contenuto 56,5% di un anno fa) e quelli che sostituiscono sempre più spesso la pizzeria/ristorante con cene a casa tra amici (77,2%, contro il 56,7% dello scorso anno). Più della metà del campione ha preso l’abitudine di portarsi il pranzo da casa nei giorni lavorativi (54,9%), mentre il 44,1% va più spesso a pranzo/cena da parenti/genitori (erano il 35,4% un anno fa)”.

Cambiano le abitudini e gli stili di vita, dicevamo. In tutti i sensi, verrebbe ora da aggiungere. Non abbiamo rinunciato in assoluto ai beni, non potrebbe essere altrimenti, ma ci vediamo spesso costretti ad utilizzare espedienti per permetterci quel qualcosa in più. “Il 30,9% degli italiani – prosegue l’istituto di ricerca – nel corso degli ultimi 12 mesi ha fatto acquisti facendo ricorso a forme di pagamento rateizzate nel tempo (ad eccezione del mutuo). Il dato risulta in crescita rispetto al 25,8% registrato nella rilevazione dello scorso anno. I beni o servizi per i quali risulta più consistente la quota di italiani che ha fatto ricorso al pagamento rateizzato sono in primo luogo gli elettrodomestici (49,9%, la metà di chi è ricorso al credito al consumo) e le automobili (46,4%); seguono computer e telefonini (37,6%, in aumento rispetto al 25,6% dello scorso anno). Il 27,6% ha pagato a rate oggetti di arredamento o servizi per la casa, il 24,4% cure mediche (in aumento rispetto al 17,6% del 2012). Risulta meno frequente l’acquisto rateizzato di moto/scooter (9,7%), viaggi e vacanze (9,1%, in crescita rispetto al 2,6% del 2012), beni alimentari (8,9%; nel 2012 era solo l’1,6%), vestiario e calzature (6,7%, ma era solo l’1,6% un anno fa)”.

A volte il lavoro non basta. Perciò si ricorre ad altri mezzi per racimolare qualche soldo utile per affrontare qualsiasi tipo di spesa. I Compro Oro, ad esempio. “In vertiginoso aumento il fenomeno dei Compro Oro. Tra i tanti segnali di affanno dei cittadini se ne evidenzia uno drammatico: nel corso dell’ultimo anno il 28,1% degli italiani si è rivolto ad un Compro Oro, con una vera e propria impennata rispetto all’8,5% registrato lo scorso anno”.

Talvolta può capitare di correre qualche rischio. “Sono meno numerosi coloro i quali ammettono di aver chiesto denaro in prestito a privati (non parenti o amici) non potendo accedere a prestiti bancari: 14,4% e, tuttavia, sono più che raddoppiati rispetto al 6,3% rilevato un anno fa. Si tratta di un segnale d’allarme poiché in questa categoria si nascondono i casi di vera e propria usura”.

In alternativa, il più classico dei modi per arrotondare le entrate è quello di svolgere secondi, se non terzi, lavori. Oppure di offrire servizi a conoscenti, se si è in cerca di una prima occupazione. “Il 26,8% del campione ha svolto servizi presso conoscenti per incrementare le proprie entrate (assistenza ad anziani, sartoria, babysitter, vendita di oggetti autoprodotti, pulizie, giardinaggio). Ben il 44,1% di chi cerca nuova occupazione riferisce di aver svolto servizi presso conoscenti per arrotondare (assistenza ad anziani, sartoria, babysitter, vendita di oggetti autoprodotti, pulizie, giardinaggio); la percentuale raggiunge il 36% tra gli studenti, il 29,8% tra chi cerca la sua prima occupazione, il 28,2% tra le casalinghe, un non trascurabile 24,4% tra gli occupati ed il 12,9% tra i pensionati.

Infine, rileva l’Eurispes, aumenta anche la percentuale di quanti sono disposti a mettere in vendita online propri oggetti: “Il 28% ha venduto beni/oggetti su canali online di compravendita (ad esempio e-Bay). Nel 2012 lo aveva fatto solo il 12,4%”.

 

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