Gli italiani, le tasse e le “proposte choc”
Sondaggi alla mano, c’è da credere che la “proposta choc” di Berlusconi oscilli tra il punto e il punto e mezzo. A conti fatti, però, ha sottolineato lunedì La Stampa, “fare a meno dell’Imu sulla prima casa si può, ma con il rischio concreto di aprire falle nei conti dello Stato”.
Certamente è impossibile negare un carico fiscale alle stelle che, stando alle parole del presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario, rappresenta una pressione “già fuori linea nel confronto europeo, favorendo le condizioni per ulteriori effetti recessivi”.
Non appare troppo strano, dunque, se in campagna elettorale i vari leader in campo (e Berlusconi non è nuovo a promesse roboanti, si sa) si siano spesi a favore di una riduzione delle tasse. Che a conti fatti, anche nel loro caso, deve apparire quale strumento catalizzatore di voti. Specie tra gli indecisi. Sull’Imu, ad esempio, gli italiani dimostrano di avere le idee chiarissime, così come illustrato dall’Eurispes nel Rapporto Italia 2013: il 75,4% non la ritiene giusta nell’attuale contesto economico (il 56,1% “per niente” e il 19,3% “poco”).
Più in generale, il carico fiscale che ha gravato sulle spalle delle famiglie nell’ultimo anno risulta, rispetto al precedente, nettamente aumentato per il 41,7% degli italiani e un po’ aumentato per il 27,5% degli stessi. A non trovare alcuna differenza è il 13,8%, mentre il carico fiscale è rispettivamente diminuito leggermente e nettamente per il 5,5% e il 5,2%.
Quali, secondo gli italiani, sarebbero quindi gli effetti della riduzione delle tasse? “Il 45,8% – risponde al quesito l’Eurispes – sostiene che diminuire l’importo delle tasse da pagare equivarrebbe a ‘mettere più soldi nelle tasche dei cittadini, rilanciando conseguentemente i consumi’. Un terzo (33,5%) ritiene che minori tasse darebbero un impulso all’economia e alle imprese. Quasi l’80% dei cittadini sarebbe dunque a favore di una riduzione delle tasse per ridare vita all’economia di consumo e alla vita delle imprese, mentre soltanto il restante 20% circa è del parere che la tassazione sia un tassello fondamentale all’interno del sistema economico, capace di snellire il debito pubblico e fornire un livello qualitativo adeguato per i servizi offerti dallo Stato ai propri cittadini”. Solo il 12%, invece, afferma che la riduzione delle tasse avrebbe la conseguenza di far aumentare il peso del debito pubblico mentre l’8,7% paventa una minore qualità dei servizi pubblici.