La nuova frontiera dell’internet banking
Nonostante lo sportello bancario resti un punto di riferimento importante per il 90% della clientela bancaria, c’è un’ampia fetta, il 40%, che utilizza sempre più internet per le proprie transazioni. Secondo l’indagine Abi-Gfk Eurisko prende sempre più piede anche l’accesso al proprio conto tramite smartphone, utilizzato dal 5%.
Secondo l’indagine, alla fine del 2012 sono oltre i 12 milioni i clienti che utilizzano la rete per contattare con la propria banca. Ciò è stato favorito anche dalla sempre più ampia diffusione di dispositivi innovativi come smartphone e tablet: circa un milione e mezzo di clienti, infatti, utilizzano il mobile banking per fare operazioni e pagamenti in mobilità.
Infine, sono oltre sette milioni gli italiani che utilizzano i cosiddetti “sportelli automatici intelligenti” per depositare assegni, contante e per fare operazioni più complesse rispetto al semplice prelievo o consultare l’estratto conto o il saldo del proprio credito.
Grazie allo sviluppo della multicanalità le occasioni di interazione tra banche e clientela sono cresciute del 16% dal 2010 ad oggi, arrivando così a circa 140 contatti l’anno.
Un’altra ricerca, condotta da Doxametrics e Duepuntozero per Abi, dimostra come sempre più sia il cliente a scegliere come effettuare le diverse operazioni in funzione delle proprie esigenze.
“Al 77% dei clienti lo sportello tradizionale piace soprattutto fino all’ora di pranzo – spiega Abi-, il 25% ci va prima di andare al lavoro, il 29% nel corso della mattina e il 23% durante la pausa pranzo. L’Atm evoluto invece è più frequentato soprattutto prima (21%) e dopo il lavoro (30%)”.
I momenti della giornata in cui è invece l’internet banking la modalità più utilizzata sono le pause dal lavoro, nel 23% dei casi; a casa la sera per il 41% o la notte per il 10%.
Passando al mobile: il 26% degli italiani sceglie la sera per utilizzare il cellulare per fare operazioni e pagamenti, seguito dai momenti in cui si trovano in viaggio, per il 24%, e nella fase di spostamento per andare al lavoro, per il 21%.