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“Il governo di servizio al Paese”

enrico_lettaIl governo di servizio al Paese, così lo ha definito il presidente incaricato Enrico Letta, presenta da un lato l’urgenza dettata dal momento, ma dall’altro non si formerà a tutti i costi. “Solo se ci saranno le condizioni”, ha chiarito Letta al Quirinale. Il vicesegretario del Pd ha dunque spiegato: “Ho ricevuto l’incarico che ho accettato con riserva, come da rito. La mia sorpresa è stata forte quando ho ricevuto la telefonata del presidente. Sono passati 50 giorni senza che si sia formato un governo. Ho accettato questa responsabilità che sento forte sulle mie spalle. Però con grande determinazione mi metto in questo impegno perché il Paese ha bisogno di risposte, soprattutto quella parte del Paese che soffre. Il senso della povertà che cresce e i giovani vanno all’estero perché non trovano risposte”.
“Domani svolgerò le consultazioni alla Camera – ha poi riferito – e spero nel più breve tempo possibile di tornare qui dal Presidente Napolitano e sciogliere la riserva. Servono risposte immediate. Ovviamente nelle consultazioni discuteremo con tutte le forze politiche e cercheremo di trovare le soluzioni. Questo governo non nascerà a tutti i costi, nascerà se ci saranno le condizioni”.
“La nomina di Enrico Letta – ha in seguito spiegato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano – è il frutto di una larga convergenza delle forze politiche che possono assicurare la maggioranza in entrambe le camere. Da parte delle forze politiche già predisposte a collaborare non sono state poste pregiudiziali per l’incarico, a me è stata data la massima libertà e autonomia nella scelta. Pur appartenendo ad una generazione giovane Letta ha già accumulato importanti esperienze nelle attività parlamentare, con le nuove leve, nel governo, nel campo culturale, e infine è stato presente in numerosi fori internazionali. Caratteristiche eccellenti per questo compito delicato e complesso. Confido nel successo e che tutti cooperino a favorire il massimo di distensione piuttosto che rinfocolare vecchie tensioni. Ho piena fiducia, non c’è alternativa a Enrico Letta”.
Enrico Letta, nato a Pisa il 20 agosto del 1966, laureato in Scienze politiche, è stato ministro per le Politiche Comunitarie del primo governo D’Alema, ministro dell’Industria del secondo governo D’Alema ed del secondo di Amato. Non solo, è stato europarlamentare nel gruppo Alleanza dei Liberali e Democratici per l’Europa e sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del secondo governo Prodi. Ad oggi è deputato per il Partito democratico, per il quale ha ricoperto la carica di vicesegretario nazionale (2009-2013).
Eletto parlamentare europeo per la Lista Uniti nell’Ulivo nel 2004 è stato anche membro della Commissione per i problemi economici e monetari, della Commissione temporanea sulle sfide e i mezzi finanziari dell’Unione allargata, della Delegazione per le relazioni con i paesi del Maghreb e l’Unione del Maghreb arabo.
Nipote di Gianni Letta, è segretario generale dell’Arel (Agenzia di Ricerche e Legislazione) e fondatore dell’associazione Trecentosessanta e del think tank VeDrò. Anche Giuliano Amato, alla vigilia in pole per l’incarico, si è detto soddisfatto per la decisione di Giorgio Napolitano.

 

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